Manca esattamente un mese alle elezioni europee dell’8-9 giugno 2024. Alla vigilia della Giornata dell’Unione Europea, che si celebra il 9 maggio, la Conferenza episcopale italiana, con il suo presidente cardinale Matteo Zuppi, e la Comece (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea), con il suo presidente, l’italiano monsignor Mariano Crociata, diffondono una “lettera aperta” all’Europa.

La Giornata dell’Europa si svolge ogni anno il 9 maggio e celebra la pace e l’unità in Europa. La data segna l’anniversario della dichiarazione in cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose l’idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione europea. Ricordiamo che sulle sfide future dell’Unione europea, prosegue il percorso culturale promosso dalla CDAL (Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali) e che venerdì 10 maggio, alle 21.00, alla Sala Studio “Edith Stein” dell’Università dell’Insubria di Como (in via Regina 35), vedrà l’incontro con gli europarlamentari uscenti e ricandidati Irene Tinagli e Massimiliano Salini: un’occasione per guardare al futuro dell’orizzonte europeo. Per chi non potrà essere presente di persona, è possibile seguire lo streaming sul nostro canale YouTube: CLICCA QUI PER IL COLLEGAMENTO DIRETTO ALLO STREAMING.

«Cara Unione europea, darti del tu è inusuale, ma ci viene naturale perché siamo cresciuti con te. Sei una, sei ‘l’Europa, eppure abbracci ben 27 Paesi, con 450 milioni di abitanti, che hanno scelto liberamente di mettersi insieme per formare l’Unione che sei diventata. Che meraviglia». Comincia così la lettera. E aggiunge: «Lo sappiamo: non sempre è facile. Tu sei la nostra casa, prima casa comune. In questa impariamo a vivere da Fratelli tutti, come ha scritto un tuo figlio i cui genitori andarono fino alla fine del mondo per cercare futuro». Il testo è lungo, articolato e guarda alla ormai sempre più prossima scadenza elettorale. Il cardinale Zuppi e monsignor Crociata ripercorrono le origini: «Non possiamo dimenticare come prima di te, per secoli, abbiamo combattuto guerre senza fine e milioni di persone sono state uccise. Tutti i sogni di pace si sono infranti sugli scogli di guerre, le ultime quelle mondiali, che hanno portato immense distruzioni e morte. Proprio dalla tragedia della Seconda guerra mondiale – che ha toccato il male assoluto con la Shoah e la minaccia alla sopravvivenza dell’umanità intera con la bomba atomica – è nato il germe della comunità di Paesi sovrani che oggi è l’Unione Europea. C’è stato chi ha creduto che le nazioni non fossero destinate a combattersi, che dopo tanto odio si potesse imparare a vivere assieme. Tra quelli che ti hanno pensata e voluta non possiamo dimenticare Robert Schuman, francese, Konrad Adenauer, tedesco, e Alcide De Gasperi, italiano: animati dalla fede cristiana, essi hanno sentito la chiamata a creare qualcosa che rendesse impossibile il ritorno della guerra sul suolo europeo. Hanno pensato con intelligenza, ambizione e coraggio. Non sono mancati momenti difficili, ma la forza che viene dall’unità ha mostrato il valore del cammino intrapreso e la possibilità di correggere, aggiustare, intendersi».
La lettera, poi, prosegue parlando del senso dello stare insieme: «non puoi essere solo una burocrazia, pur necessaria per far funzionare organizzazioni così complesse come quella che sei diventata – questo  il monito di CEI e Comece -. Direttive e regolamenti da soli non fanno crescere la coesione. Serve un’anima! In questi anni abbiamo visto compiere passi avanti  significativi, quando per esempio hai accompagnato alcuni Paesi a superare le crisi economiche, ma abbiamo anche dovuto registrare fasi di stallo e difficoltà. E queste crescono quando smarriamo il senso dello stare insieme, la visione del nostro futuro condiviso, o facciamo resistenza a capire che il destino è comune e che bisogna continuare a costruire un’Europa unita». Si affrontano i timori per la guerra tornata in territorio europeo: «Abbiamo bisogno di riprendere in mano il progetto dei padri fondatori e di costruire nuovi patti di pace se vogliamo che la guerra contro l’Ucraina finisca, e che finisca anche la guerra in corso in Medio Oriente… e con essa l’antisemitismo, mai sconfitto e ora riemergente. Lo dice così bene anche la nostra  Costituzione italiana: è necessario combattere la guerra e ripudiarla per davvero!». Da qui l’apertura alle sfide per il futuro: sconfiggere la tentazione dei nazionalismi, riscoprire le radici cristiane dell’Europa, guardare alla sfida delle migrazioni, costruire un nuovo umanesimo europeo. «Cara Europa, è tempo di un nuovo grande rilancio del tuo cammino di Unione»: questo l’augurio finale. CLICCA SUL LINK QUI DI SEGUITO PER LEGGERE IL TESTO COMPLETO: LetteraEuropa_CEI_COMECE.