Lunedì 10 luglio una delegazione guidata da don Fabio Fornera, vicario episcopale per la pastorale e direttore del Centro missionario diocesano, è partita alla volta del continente per incontrare – prima in Mozambico, poi in Uganda – due diocesi che hanno mostrato interesse verso una possibile collaborazione missionaria.

“Partiamo su mandato del vescovo Oscar Cantoni – ci confida  don Fabio Fornera, appena prima della partenza – che ha voluto ribadire, fin dal suo arrivo in diocesi, la volontà di continuare nel percorso, già intrapreso con il vescovo Diego, verso la riapertura di una missione africana. Purtroppo la situazione in Camerun continua ad essere delicata e, dunque, abbiamo deciso di accettare l’invito arrivato da altre Chiese locali”.

Ad accompagnare don Fabio due missionari fidei donum che hanno vissuto in passato l’esperienza nella diocesi di Maroua-Mokolo in Camerun: don Corrano Necchi, attualmente vicario episcopale per la Valtellina, e la vergine consacrata Brunetta Cincera.

Sono quattro le diocesi con cui è già stato avviato un dialogo:  la diocesi di Moroto in Uganda, la diocesi di Nacala in Mozambico e le diocesi di Pala e Lai in Ciad.

Per motivi ambientali – in questo periodo dell’anno in Ciad si è in piena stagione delle piogge – si è deciso di orientare questo primo viaggio su Uganda e Mozambico rimandando la visita delle due diocesi ciadiane al prossimo autunno. Ad accogliere la delegazione diocesana in Uganda sarà padre Damiano Guzzetti, vescovo della Diocesi di Moroto, originario di Turate, mentre a Nacala il punto di riferimento sarà padre Firmino Cusini, missionario comboniano originario di Livigno.

“Al momento è ancora presto per parlare di tempi. Una volta rientrati e, solo dopo la visita alle missioni in Ciad, si avvierà un discernimento diocesano ma spetterà al vescovo Cantoni, in dialogo con i vescovi delle Chiese africane, arrivare ad una decisione.

“Indipendentemente da quale sarà la diocesi con cui verrà avviata l’esperienza fidei donum – conclude don Fabio -, crediamo sia fondamentale sottolineare il senso dello scambio che è il cuore di questa esperienza. Perché, anche se spesso facciamo fatica a riconoscerlo, l’aver vissuto esperienze missionarie in Camerun, Argentina e Perù, ha permesso alla nostra Diocesi di crescere in termini di apertura alle povertà, alla presenza di nuove culture e anche al coinvolgimento dei laici nella pastorale. I nostri missionari rientrati hanno portato stili pastorali imparati in altre Chiese nella nostra e questo ci ha fatto più ricchi. E’ questa la strada su cui vogliamo continuare a camminare consapevoli di come abbiamo molto da donare, ma anche molto da imparare”

Sul numero del Settimanale in uscita – on-line da oggi pomeriggio – trovate l’intervista completa a don Fabio Fornera e la descrizione delle prime due diocesi visitate.