Mercoledì 6 giugno, con l’incontro “Il Sinodo in ascolto del Popolo di Dio”, che ha visto la presenza, accanto al vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni, dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, è stato ufficialmente consegnato alla Chiesa comense «lo “Strumento per la consultazione” in vista dell’XI Sinodo diocesano, incentrato sul tema: Testimoni e annunciatori della misericordia di Dio».

È lo stesso Vescovo Cantoni a spiegare di cosa si tratti. «Questo testo – dice – è stato elaborato dai membri della Commissione preparatoria con generoso impegno, in un confronto appassionato e schietto, accompagnato da un vero e maturo entusiasmo. Senza la pretesa di far prevalere la semplice opinione personale, essi l’hanno discusso e approfondito in più sedute. Hanno espresso con rispetto quanto avvertivano in coscienza come suggerito dallo Spirito Santo, aperti anche ad accogliere quanto nelle posizioni degli altri era suggerito dal medesimo Spirito “per il bene comune”».

«Il Sinodo – è stata la consegna dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, che ha tenuto la sua prolusione per l’apertura della Consultazione diocesana – è un tempo di grazia in questa nostra epoca liquida e secolarizzata. La Chiesa non può fare a meno del Sinodo, che non è un insieme di riunioni, ma un cammino fatto di tappe animate e infiammate dallo Spirito, rifuggendo la tentazione dell’autoreferenzialità».

Ai credenti, oggi, si chiede di «apprezzare il dono di “essere popolo che cammina insieme” – ha aggiunto ancora il metropolita –. Dobbiamo dare un volto alla Chiesa e camminiamo insieme, che è poi il significato etimologico della parola Sinodo, perché abbiamo una meta, che è il Regno di Dio e contestiamo questo mondo che cammina senza avere un futuro. Il popolo di Dio – ha aggiunto – vive la dimensione che lo Spirito suggerisce e non procede per autorità, perché quella dei credenti è una responsabilità partecipata. Nessuno può pensare di poter agire in solitudine».

Il Sinodo è occasione «per pensare insieme, con il metodo del discernimento, che è la disponibilità alla conversione secondo quello che lo Spirito dice in noi, e con fiducia. Il cristiano, pure in questa epoca in cui si emargina il pensiero di Dio e in cui vediamo anche un declino della fede, dovrebbe abolire la parola “ormai”. Il credente non è mai rassegnato e lo stile della Chiesa non è quello dell’inerzia e dello scetticismo. Serve il coraggio di pensare e di parlare, per lasciarsi trasfigurare dall’inquietudine dello Spirito e contagiare, con l’ardore della testimonianza, il medesimo Mistero rivelato in Gesù e confidato da Lui stesso ai discepoli».

Dall’arcivescovo, che ha lasciato come ulteriore compito la lettura del testo della Lettera agli Efesini, la sottolineatura di tre attitudini per prepararsi e vivere bene il Sinodo: sentire il desiderio di imparare ad ascoltarci, con docilità e mitezza; mettere al centro il discernimento; sentire l’ardore della testimonianza.

LO STRUMENTO DI CONSULTAZIONE – TUTORIAL PER I GRUPPI

Sul sito sinodo.diocesidicomo.it sono presenti schede e materiali di approfondimento. Entro il 28 febbraio 2019, sul medesimo sito e sull’apposito form, si potranno caricare le risposte ai quesiti dello Strumento. L’itinerario è tracciato: ora a tutti il compito di percorrerlo.

Sul Settimanale della prossima settimana un approfondimento di due pagine con immagini e parole dalla serata del 6 giugno