Firmato a Milano l’accordo di programma per la creazione, anche in Lombardia, di una Rete di Comuni amici della famiglia. A promuoverla il Forum delle associazioni familiari della Lombardia (vedi qui), in collaborazione con AFI, Acli, Scuola di Economia Civile. Realtà che, così come già accaduto in altre regioni, hanno coagulato un primo gruppo di Comuni lombardi sensibili al tema (Besana in Brianza, Brugherio, Giussano, Muggiò e Seveso) ai quali altri si andranno ad aggiungere nei prossimi mesi.
La Rete dei Comuni amici della famiglia si prefigge di diventare un luogo di incontro e confronto tra Comuni e associazionismo familiare per promuovere e diffondere buone pratiche, stimolando percorsi di collaborazione che valorizzano il ruolo della famiglia quale risorsa e soggetto sociale propositivo nelle comunità locali. Realizzerà buone pratiche per lo sviluppo e la promozione di politiche con le famiglie che valorizzino e potenziano le capacità, le idee, le esperienze concrete promosse dalle famiglie e stimolerà la partecipazione attiva e concreta delle famiglie stesse. Attiverà strumenti condivisi per il sostentamento del reddito delle famiglie prendendo in considerazione l’esperienza positiva del Comune di Castelnuovo del Garda di applicazione del FattoreFamiglia Comunale (per saperne di più clicca qui).
«Qual è la città che vorremmo? – si chiedeva Serena Frangi, presidente del Forum Famiglie di Como – in occasione di un recente convegno promosso dallo stesso Forum a Cantù -. Una città – la sua risposta – dove alla famiglia venga riconosciuto il suo ruolo di soggetto sociale, dove si coinvolge il soggetto famiglia anche in fase di progettazione dei servizi e non solo quale fruitore, destinatario di progetti. È importante che alla famiglia venga riconosciuta la sua capacità di affrontare la complessità del quotidiano, in modo sano, creativo ed anche innovativo».
«Le rete dei Comuni – spiega a Il Settimanale Cesare Palombi, presidente AFI (Associazione Famiglie Italiane) di Monza e Milano e delegato per la promozione della Rete dei Comuni – nasce dall’idea di dare vita ad un supermercato di buone pratiche che vengono condivise secondo i principi del Manifesto di Stefano Zamagni, a cui noi ci ispiriamo. Manifesto in cui, con forza, si dice basta! all’atteggiamento paternalistico che in Italia genera un approccio alle politiche familiari prevalentemente assistenzialistico. È indispensabile affermare che la famiglia è una risorsa sana per il bene comune e il futuro del Paese. Le si deve riconoscere il ruolo di produttore e non di consumatore di welfare. Per questo è necessario parlare di politiche con le famiglie e non per le famiglie».
«Uno degli obiettivi che ci prefiggiamo – aggiunge Maurizio Bernardi, ex sindaco di Castelnuovo del Garda (VR) – è che si diffonda una modalità nuova nell’assunzione delle decisioni in campo amministrativo. Modalità che tenga conto del punto di vista della persona e della famiglia rispetto alle scelte di qualsiasi natura. Mi spiego meglio: l’urbanistica potrebbe sembrare non aver a che fare con le politiche familiari… In realtà se il mio approccio urbanistico parte dalle necessità dei singoli e delle stesse famiglie, prima che da aspetti di carattere commerciale o di altra natura, ecco che la prospettiva muta in modo sostanziale, disegnando un territorio di fatto più accogliente…»