Il Consiglio regionale della Lombardia sollecita il ministero della Giustizia a farsi carico delle condizioni della caserma degli agenti di Polizia penitenziaria del carcere del Bassone di Como. Lo ha fatto formalmente nella sua seduta di questa mattina, approvando all’unanimità (65 sì su 65 votanti) la mozione presentata dalla consigliera comasca Daniela Maroni (Lista Maroni), insieme a Fabio Fanetti, presidente della Commissione speciale Carceri.
«Vorrei sottoporre alla vostra attenzione la delicata situazione dei luoghi di lavoro in cui operano gli agenti di Polizia penitenziaria della Casa circondariale Bassone di Como – ha dichiarato la consigliera Maroni -. L’edificio che ospita la caserma maschile, con i suoi 125 alloggi, si sviluppa su tre piani, in cui sono presenti un bar, una mensa agenti, una biblioteca agenti e alcune salette ricreative. Sono altresì presenti la sala conferenza e gli uffici sindacali; mentre la caserma femminile è composta da 18 alloggi ed è ubicata nell’ala dove sono collocati gli uffici della Direzione. La caserma, unitamente all’intera struttura, è stata inaugurata nel 1985, data a partire dalla quale non si è più provveduto ad alcun intervento di manutenzione, ad esclusione del rifacimento del tetto. Tale situazione ha comportato, conseguentemente, un’inevitabile degrado dell’edificio, sino ad arrivare all’indecoroso contesto odierno, dove vi sarebbe la necessità di effettuare interventi di manutenzione generale, come la rimessa a nuovo dell’impianto elettrico, idraulico e degli infissi…» «L’impegno lavorativo richiesto agli agenti – prosegue la mozione – già di per sé duro e stressante, viene intensificato dal fatto di operare, tra l’altro, con un organico sottodimensionato (224 agenti effettivi rispetto ai 279 previsti) in ambienti piuttosto critici… Sono convinta che non dobbiamo dimenticare l’estrema importanza, accanto alla tutela della dignità del detenuto, anche degli agenti di Polizia penitenziaria e del loro diritto imprescindibile a vedersi restituita la possibilità di operare in un luogo di lavoro più vivibile. Auspico quindi che attraverso questo mio atto di indirizzo si possa sollecitare un intervento tempestivo da parte del ministero della Giustizia per migliorare la situazione».
Ad esprimere sostegno alla mozione anche il consigliere comasco Luca Gaffuri (Pd) il quale ha auspicato che, per la relizzazione di alcuni degli interventi di sistemazione della struttura si possano coinvolgere i «detenuti che in passato hanno svolto corsi riguardanti piccoli lavori elettrici, idraulici e di imbiancatura, così da fare in modo che da una parte si ottenga il risultato di una ristrutturazione dello stabile, e dall’altra si dia anche la possibilità di lavoro alle persone che vivono la realtà del carcere».
Da segnalare, tra gli interventi susseguitisi nel dibattito, anche l’esortazione del consigliere Mario Mantovani (Forza Italia) il quale, oltre ad auspicare che la mozione possa trovare concreto riscontro nelle sollecitazioni da parte della giunta e del Consiglio verso il Ministero, ha altresì sollecitato il Consiglio a lavorare per predisporre un progetto di più ampio respiro che guardi a tutte le realtà regionali nelle 19 carceri lombarde «affinchè gli interventi di edilizia carceraria rendano vivibili i luoghi di detenzione e gli ambiti di lavoro lì presenti».