“Portami a casa con te”: ha preso il via dal 23 gennaio, accompagnata da questo slogan, la campagna contro lo spreco di cibo promossa dal Comune di Como.

L’iniziativa di sensibilizzazione vedrà coinvolte, in via sperimentale, 92 classi terze, quarte e quinte della città di Como, per un totale di 1650 bambini iscritti al servizio di ristorazione scolastica di Palazzo Cernezzi. Ai piccoli verrà consegnato un sacchetto con il quale potranno portare a casa alcuni alimenti non consumati durante la mensa.

Nata anche su imput di una mozione approvata dal consiglio comunale e proposta dal consigliere Roberta Marzorati, l’idea rientra nei progetti di educazione alimentare promossi dall’assessorato alle Politiche Educative e offerti gratuitamente alle scuole d’infanzia e alle primarie, vede inoltre la collaborazione del settore Ambiente, delle Guardie ecologiche volontarie, di Aprica, la società che per conto del Comune si occupa dei rifiuti, e dell’associazione Legambiente.

«Protagonisti della campagna, accanto ai bambini, saranno i genitori e gli insegnanti – spiega al Settimanale Silvia Magni vicesindaco del Comune di Como e assessore alle Politiche educative – perché il primo passo in un’opera di sensibilizzazione che persegue questo tipo di finalità non può che compiersi all’interno del mondo degli adulti, vale a dire di coloro che sono chiamati a educare.

Nel sacchetto, che è termico, lavabile, riutilizzabile e riciclabile, gli alunni potranno deporre gli alimenti non consumati a scuola come pane, frutta e prodotti da forno, in modo da evitare deprecabili forme di spreco dei cibi avanzati e soprattutto di cominciare a riflettere sul significato che vivande e generi commestibili hanno nella vita umana, oltre che sull’urgenza di mettere in circolo quelle sane abitudini alimentari che dietologi e nutrizionisti vivamente raccomandano a tutela della salute e del corretto fabbisogno calorico giornaliero di ogni individuo, sane abitudini che com’è noto vanno sotto il nome di “dieta mediterranea».

Silvia_Magni_Como«La campagna appena partita – continua Magni – sarà solo una tappa nell’ambito di un percorso più ampio, già iniziato con la distribuzione in alcune scuole di un questionario sulle abitudini relative alla prima colazione e che proseguirà, ancora e sempre nell’ottica della limitazione degli sprechi, con un esperimento di assaggio dei cibi poco graditi (con verdure e legumi in cima alla speciale graduatoria) già avviato nei plessi didattici di via Zezio e di Lora, e con un progetto finale di educazione alla qualità dei piatti, giacché molto spesso i cibi più utili per il benessere psicofisico sono anche quelli più gustosi»

«Tra i laboratori che abbiamo in programma – conclude Silvia Magni –  c’è anche un corso di cucina solo in apparenza a carattere ludico, che dovrebbe partire nel mese di marzo e che consiste in un particolarissimo “Masterchef” in cui saranno i genitori a preparare succulenti pranzetti a base di verdure, legumi e altri alimenti in genere rifiutati dai più piccoli, sfidandosi in una gara sottoposta al giudizio dei figli. Speriamo in questo modo di contribuire a infrangere il circolo vizioso delle cattive abitudini alimentari, e aiutare i comaschi a riflettere sul valore del cibo già dagli anni verdi dell’infanzia e della preadolescenza».