Dal numero 15 de Il Settimanale pubblichiamo l’articolo di Cirillo Ruffoni sul mercatino gestito dall’associazione “Suor Giuliana Parolini onlus” a Torre di Santa Maria in Valmalenco.

Sulla strada della Valmalenco, in località Tornadù, in un edificio un tempo adibito alla lavorazione del serpentino, ogni sabato pomeriggio viene aperto un mercatino singolare. Sulle bancarelle approntate nel piazzale e all’interno del fabbricato si vende un po’ di tutto: vestiti ordinari e sportivi, scarpe, sci e scarponi, suppellettili per la cucina e per la casa, oggetti curiosi e introvabili, quasi da collezionisti e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

16807231_1247684261983738_3305969862866777575_nL’iniziativa, come ha illustrato la signora Ines Canclini Parolini, è incominciata un po’ per caso, come avviene spesso per le attività che poi hanno un seguito imprevisto. Al signor Romano Salvetti, che lavora in Svizzera come cuoco, era stata offerta una buona quantità di merce, che era da smaltire, ma ancora in buone condizioni e allora, quasi per sfida, era nata l’idea di creare un mercatino e di provare a vendere questa merce, per devolvere poi il ricavato in beneficenza.

Era nato così un piccolo gruppo di volontari, regolarmente costituito come onlus, che nei primi anni ha lavorato a Lanzada, in alcuni locali messi a disposizione dal Comune. Da circa tre anni, invece, il mercatino si tiene a Tornadù, in un edificio offerto gratuitamente dai proprietari, per il quale l’associazione provvede a pagare solo le spese di gestione.

Il fatto che si trovi proprio sulla strada fa sì che molti turisti e curiosi si fermino per visitarlo. Per questo, durante l’estate e nella stagione dello sci, il mercatino si tiene anche la domenica. Tra i prodotti più richiesti, ad esempio, vi sono sci e scarponi per bambini e ragazzi, che permettono così ai genitori di effettuare i cambi dovuti alla crescita dei figli con una modica spesa.

L’associazione del mercatino è intitolata a Suor Giuliana Parolini, una religiosa di Lanzada (cognata del Presidente Romano Salvetti) che ha svolto la sua missione per vari anni in Argentina e in Cile e che poi è morta all’età di soli 50 anni. Nei primi tempi, come ha ricordato la signora Ines, una buona parte della merce veniva mandata a suor Giuliana (soprattutto vestiti), ma poi si è visto che i costi di spedizione erano troppo alti ed allora si è preferito effettuare la vendita in loco e devolvere poi a scopi benefici il denaro ricavato.

Valmalenco - Mercartino Caritas Suor Giuliana Parolini Onlus 3

Come ci si procura la merce? A questo riguardo non ci sono davvero problemi. Romano Salvetti e la sua associazione sono ormai ben conosciuti in Svizzera, per cui, in genere, i prodotti gli vengono offerti. A volte si tratta di attività commerciali oppure di noleggi di attrezzature sportive che devono rinnovare i magazzini e i prodotti, altre volte sono i negozi che chiudono, altre ancora i privati che vogliono smaltire vestiti e oggetti usati.

In questo modo il mercatino svolge una duplice funzione: da una parte evita che tanti abiti e oggetti dismessi, ma ancora in buone condizioni, vadano a intasare le discariche dei rifiuti, dando loro quasi una seconda vita, dall’altra fa sì che anche da questi scarti vengano risorse per il prossimo. E l’elenco degli aiuti forniti dal mercatino (che opera le sue scelte in collaborazione con la Caritas) è davvero lungo e variegato.

In campo missionario, oltre a suor Giuliana, sono stati offerti contributi per permettere a vari seminaristi africani di studiare e di raggiungere il sacerdozio; recentemente è stato dato un aiuto consistente a padre Antonio Crameri, per realizzare pozzi a favore della popolazione del Kenya; altri aiuti, più modesti, ma ugualmente significativi, vengono dati alle suore di una casa missionaria che ha sede a Verona.

In ambito locale, invece, si può ricordare la collaborazione per l’acquisto dell’acceleratore lineare per la radioterapia di Sondrio, un contributo di 5 mila euro per il progetto La Nuova Casa del Sole, un centro di ospitalità gratuito per ammalati di leucemia e loro familiari, presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e, recentemente, l’aiuto consistente di 20 mila euro per l’acquisto della macchina Paxman, sempre per l’ospedale di Sondrio.

A questo link la pagina facebook dell’associazione