È in distribuzione in questi giorni, attraverso gli organi informativi della diocesi, il documento “Cresciamo insieme nell’accoglienza”, frutto della riflessione comune degli uffici pastorali diocesani di Caritas e Migrantes. I testi integrali li trovare sull’edizione cartacea del nostro Settimanale, il numero 27 in uscita con la data di giovedì 6 luglio, oppure sul sito della diocesi all’indirizzo www.diocesidicomo.it.

Si tratta di un “aggiornamento” rispetto al “Vademecum sull’accoglienza” e alle “Linee guida della diocesi di Como” sul tema migranti, entrambi pubblicati nel 2015. Il testo, dopo una prima parte introduttiva nella quale si inquadra il fenomeno migratorio, propone una riflessione sull’impegno cristiano per l’accoglienza e per l’ascolto di tutte le forme di povertà (in particolare, in questo frangente storico, la sfida migratoria) e offre alcuni esempi concreti di come la comunità cristiana può spendersi per dare il suo contributo. Si indicano, in modo molto pratico, le diverse possibili forme di accoglienza (i Cas, piuttosto che il coinvolgimento delle famiglie), anche solo offrendo un appoggio rispetto alle necessità contingenti (un pasto, una doccia…). Avendo sempre, come punto di riferimento, il rispetto della persona – nell’unità della sua dignità, fatta di diritti e di doveri –, della legalità e con l’attenzione a sollecitare le autorità, a tutti i livelli, ad assumere decisioni più giuste e più eque.

Ad accompagnare il documento Caritas-Migrantes una lettera del Vescovo, monsignor Oscar Cantoni. «Ho avuto modo di incontrare, in questi mesi, tante realtà che si occupano di solidarietà in Diocesi di Como e ringrazio il Signore per le numerose persone, comunità parrocchiali e di vita consacrata che danno una forte testimonianza di misericordia verso i più bisognosi». È questo l’incipit della lettera che il vescovo Oscar indirizza «ai fedeli e a tutte le persone di buona volontà… La cultura dello scarto e l’indifferenza verso chi è più povero sono aspetti in notevole crescita e non possono essere sottovalutati», è la preoccupazione di monsignor Cantoni, il quale ricorda le tante forme di fragilità oggi presenti (i senza tetto, i disoccupati, le famiglie…). Evidente è il «dramma delle migrazioni», che interroga in modo particolare il territorio della diocesi comense, luogo di frontiera, porta verso quel Nord Europa che in tanti sognano. Attualmente le strutture riconducibili a Caritas Como (comprendendo anche tutta la provincia di Sondrio e le Valli Varesine) ospitano 2500 persone. «Chiediamoci se, come comunità cristiana, stiamo facendo tutto il possibile per i fratelli più poveri e se come parrocchie, famiglie o singoli, abbiamo spazi, tempo o risorse disponibili… Varie comunità già si stanno interrogando e stanno assumendo ulteriori responsabilità, ma potrebbero essere molte di più».

Per questo Caritas e Migrantes si mettono a disposizione per dare sostegno e progettualità a chi volesse cogliere la sfida dell’accoglienza.