Si trova a Scaria, primo nucleo etnico e frazione del comune comasco di Alta Valle Intelvi, ed è un vero gioiello da non perdere: il Museo d’Arte Sacra di Scaria, inaugurato nel 1966 con l’obbiettivo di salvare il ricco patrimonio religioso, artistico, storico ed etnico della valle Intelvi, riaperto nel 2015 con un nuovo allestimento dopo adeguata ristrutturazione, raccoglie importanti testimonianze di scultura, oreficeria, pittura, paramenti, disegni e stampe, alcune realmente pregiate e di grande interesse artistico.
Il Museo d’Arte Sacra di Scaria raccoglie una serie di pregiate opere che fanno parte della cultura popolare e religiosa del territorio intelvese, e che provengono da parrocchie presenti in valle, da donazioni e collezioni private.
Il museo ha da poco ottenuto il riconoscimento dalla Regione Lombardia, all’interno del “Settimo Riconoscimento dei musei e delle raccolte museali in Lombardia”: questo riconoscimento testimonia i rigorosi standard di qualità del servizio, sicurezza, accessibilità del museo e, più in generale, lo sforzo messo in atto dal Museo e dall’Associazione Amici del Museo per la diffusione della cultura e il dialogo continuo e proficuo con il territorio e la comunità, e per la costruzione di una rete di servizi culturali all’altezza delle aspettative più attuali.
Il Museo è aperto da aprile ad ottobre, grazie anche al lavoro dei molti volontari che vi si avvicendano. Il percorso espositivo è articolato in sezioni tematiche dedicate agli artisti intelvesi Ercole Ferrata (Pellio Inferiore, 1610-Roma, 1686) e Carlo Innocenzo Carloni (Scaria, 1686-1775), a una selezione di paramenti e suppellettili liturgiche e all’apparato per le Quarantore detto ‘Paradisin’, a cui è stato riservato uno spazio apposito.
La Croce Antelamica
Uno degli oggetti più antichi e significativi del museo è la Croce Antelamica: una piccola croce processionale in rame sbalzato e dorato che risale al XII secolo e proviene dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Scaria. L’opera è assimilabile per cronologia e stile ad altre croci d’età romanica conservate nel territorio lariano e ticinese, facendo perciò supporre che si tratti di un’opera prodotta da una bottega attiva nella Lombardia settentrionale, come indicherebbero anche la presenza di influssi stilistici di area tedesca.
Le sculture Barocche del Ferrata
Il Museo raccoglie opere rilevanti di artisti prestigiosi, tra cui Ercole Ferrata: grande scultore del Barocco Romano, uno dei principali collaboratori del Bernini e autore della scultura Madonna del Rosario. Quest’opera, insieme ad altre sette, fa parte di un nucleo di statuette lignee documentate fin dal XVIII secolo presso la chiesa di San Michele a Pellio Inferiore. Si tratta di un gruppo di opere di straordinaria importanza, utili a documentare la prassi di lavoro delle grandi botteghe degli scultori romani d’età barocca e le diverse tipologie di modelli, bozzetti, riproduzioni che venivano predisposti dal capo-bottega e dai suoi aiutanti durante le diverse fasi di lavorazione di un’opera. La scultura riproduce in dimensione ridotta la statua di analogo soggetto scolpita in legno dallo scultore maltese Melchiorre Cafà per la chiesa di San Domenico a Rabat (Malta) nel 1660-1661.
Orari di apertura:
venerdì: 9.30 – 12.00
(su prenotazione);
sabato: 15.00-18.00, domenica: 10.30-12.00 / 15.00-18.00;
Per gruppi e scolaresche, anche in altri giorni su prenotazione
Informazioni: 031840241 (parrocchia di Scaria) – cell. 3407118599; email: remo.giorgetta@diocesidicomo.it
Piazza Carloni – 22024 Lanzo Intelvi, azione Scaria; www.museodiscaria.it