“Il Reddito di inclusione e le altre misure di contrasto alla povertà” è il titolo del convegno che le Acli di Como propongono per sabato 18 novembre dalle 9.00 alle 13.00 presso la Ca’ d’Industria di via Brambilla, a Como. «

Abbiamo voluto creare questa occasione – spiega Emanuele Cantaluppi, presidente della Acli di Como – per approfondire i contenuti di una normativa di recente promulgazione che dovrebbe garantire una risposta più completa e articolata a chi oggi vive situazioni di fragilità».

«La nuova normativa legata al Reddito di inclusione – prosegue Emanuele Cantaluppi – entrerà ufficialmente in vigore a gennaio. Si tratta di uno strumento prezioso di contrasto alla povertà che ha bisogno di essere conosciuto. I tema della povertà e dell’assistenza a chi vive condizioni di disagio sta a cuore al movimento da sempre, sia a livello locale sia nazionale».

Povertà che, secondo i dati Istat, si mantiene stabile nel nostro Paese, con indicatori di leggera ascesa. Nel 2016 i poveri assoluti, cioè coloro che risultano privi di beni e servizi essenziali per una vita minimamente accettabile, sono   saliti a 4 milioni e 742mila, valore più alto dal 2005.

Il convegno è aperto a tutti. Al termine, dopo le conclusioni di Roberto Rossini, seguirà un aperitivo di commiato a cura di Enaip Como.

Ad introdurre il tema del convegno sarà Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e portavoce dell’Alleanza contro la povertà ((il cartello di 35 organizzazioni della società civile impegnato dalla fine del 2013 per contrastare questa piaga); Silvia Camporini, direttore del Caf Acli di Como, si soffermerà sui contenuti della legge; il prof. Massimo Campedelli, dell’Istituto Dirpolis di Pisa offrirà un contributo di inquadramento della problematica. Porteranno inoltre le loro valutazioni ed esperienze il vicesindaco di Como Alessandra Locatelli, Antonella Bernareggi, dirigente Servizi Sociali del Comune di Cantù; Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como; Giuseppe Longhi, vicedirettore regionale Fondazione Enaip Lombardia; Francesca Paini, presidente Fondazione Scalabrini di Como; don Giampaolo Romano, responsabile Pastorale del Lavoro di Como, Fondo Rete Lavoro; Giovanni Giambattista, vicepresidente del Forum Comasco delle Associazioni Familiari.

Ma come si configura il REI – Reddito di inclusione? Lo spiega Silvia Camporini, direttore del CAF Acli di Como: «Il Reddito di Inclusione è la prima misura unica nazionale di contrasto contro la povertà, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018, in sostituzione del SIA (sostegno Inclusione Attiva) che era stato introdotto a fine 2017 in via sperimentale. Si compone di due parti: un beneficio economico, erogato attraverso una Carta di pagamento elettronico (Carta Rei); un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà».

Il beneficio economico, erogato su dodici mensilità, oscillerà dai 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti. Sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di presentare una nuova richiesta.

Progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. L’obiettivo del piano nazionale è una “presa in carico” del singolo o della famiglia, volto al superamento della condizione di povertà, attraverso l’attivazione di servizi sul territorio di residenza e la cura di eventuali necessità socio-sanitarie. Il progetto personalizzato sarà preceduto da una valutazione multidisciplinare, effettuata da operatori sociali identificati dai servizi competenti, che consisterà in un’analisi e una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona.