Domenica 4 marzo tutti i cittadini italiani maggiorenni  sono chiamati al voto per eleggere Camera e Senato (in questo caso l’età per essere elettori è 25 anni). Gli elettori sul territorio nazionale, sulla base dei dati riferiti al quindicesimo giorno antecedente la data delle elezioni, sono, per la Camera dei Deputati, 46.604.925, di cui 22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine, per il Senato della Repubblica 42.871.428, di cui 20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.552. Gli elettori della circoscrizione estero, sulla base dei dati dell’apposito elenco definitivo, sono, per la Camera dei Deputati 4.177.725, e per il Senato della Repubblica 3.791.774, ed eleggeranno, rispettivamente, 12 deputati e 6 senatori.

In Lombardia (come nel Lazio) si vota anche per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del nuovo governatore. Il sistema elettorale della Lombardia prevede l’elezione diretta del presidente della Regione (sarà il candidato presidente più votato) e un meccanismo proporzionale con premio di maggioranza per l’elezione dei consiglieri. In Lombardia i consiglieri da eleggere sono 80: alla coalizione vincitrice sono garantiti almeno il 55% dei seggi se il Presidente eletto ha preso meno del 40% dei voti validi; se invece ha preso più del 40% i seggi garantiti sono il 60%. In Lombardia i candidati alla presidenza della Regione sono 7: Attilo Fontana (centro-destra), Giorgio Gori (centro-sinistra), Dario Violi (Movimento 5 Stelle), Onorio Rosati (LeU), Giulio Arrighini (Grande Nord), Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia), Angela De Rosa (Casa Pound).

Si vota nella sola giornata di domenica 4 marzo dalle ore 7.00 alle ore 23.00 (i seggi si insedieranno sabato 3 marzo alle ore 16.00): occorre recarsi al seggio muniti di carta di identità valida e tessera elettorale. In caso di carta d’identità scaduta è possibile rinnovarla presso gli Uffici anagrafe del proprio Comune di residenza, aperti anche nella giornata di domenica. In caso di smarrimento o completamento della tessera elettorale, è possibile ritirare un duplicato o una nuova tessera presso gli Uffici elettorali del proprio Comune di residenza.

Quanti sono i simboli presentati?

Le forze politiche in corsa alle elezioni del 4 marzo sono 38, rappresentate da 42 simboli (4 sono stati adattati per i territori con minoranze linguistiche).

Quanti sono i candidati?

Saranno le prime elezioni con il sistema Rosatellum: un misto maggioritario-proporzionale. I seggi del Parlamento, quindi, saranno assegnati sia con metodo proporzionale sia con metodo maggioritario. I candidati in corsa sono 12.428: ovvero 8.256 per la Camera e 4.172 per il Senato. Tra le prime sono 3.885 quelle per la lista uninominale, 4.181 quelle per il plurinominale e 189 quelle per la circoscrizione estero. Per quanto riguarda il Senato si contano 1.953 candidature all’uninominale, 2.138 al plurinominale e 81 per la circoscrizione estero. Da queste migliaia di candidature uscirà la composizione del nuovo Parlamento: 630 deputati della Camera (232 assegnati dai collegi uninominali con il maggioritario e 386 dai collegi plurinominali, più 12 dalla circoscrizione estero) e 315 senatori (116 seggi assegnati con il maggioritario, 193 con il proporzionale, più 6 dalla circoscrizione estero).

Come si presenta la scheda elettorale?

Sulla scheda compaiono: sul rettangolo in alto i nomi dei candidati nel collegio uninominale; subito sotto ci sono il simbolo o i simboli dei partiti ad essi collegati. A fianco di ciascun simbolo è riportata una mini-lista con i candidati che corrono per i seggi assegnati con il metodo proporzionale. Simbolo e lista sono contenuti in un riquadro. Così, sotto il riquadro del candidato uninominale, gli elettori troveranno tanti riquadri quanti sono i partiti che sostengono quel candidato.

Come si esprime il voto per Camera e Senato?

Innanzitutto si ricorda che il voto disgiunto ha come conseguenza l’annullamento della scheda.

L’elettore può votare così:
tracciando un segno su una delle liste: in questo caso il voto si trasferisce al candidato uninominale a cui la lista è collegata;
tracciando un segno sia sul nome del candidato uninominale che su una delle liste a lui collegate;
tracciando un segno solo sul nome del candidato uninominale.
In quest’ultimo caso ci sono due possibilità:
– se il candidato è sostenuto da una sola lista (è il caso del Movimento 5 Stelle), il voto si trasferisce anche alla lista;
– se il candidato è sostenuto da più liste (è il caso delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra): tutti i voti dati al singolo candidato uninominale vengono distribuiti tra le liste che lo sostengono, proporzionalmente ai voti presi in quel collegio elettorale.

È possibile esprimere la preferenza per uno dei candidati presenti nelle liste a fianco dei simboli dei partiti?

No. I seggi conquistati sono assegnati nell’ordine in cui i nomi compaiono nella lista.

Il tagliando antifrode

Le nuove schede elettorali sono dotate di un’appendice cartacea munita di un “tagliando antifrode” con un codice progressivo alfanumerico generato in serie; dopo che l’elettore ha votato e ha restituito la scheda al presidente del seggio debitamente piegata, tale appendice con il tagliando è staccata dalla scheda e conservata dai componenti dei seggi elettorali, che controllano se il numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore; solo dopo tale controllo il presidente del seggio inserisce la scheda stessa nell’urna.Come si esprime il voto per la Regione?

C’è un’unica scheda (colore verde) per il presidente e il Consiglio. Il voto può essere espresso nei seguenti modi:
– tracciando un segno sul nome del candidato presidente: in questo caso il voto non va a nessuna delle liste che lo sostengono;
– tracciando un segno su una delle liste: in questo caso il voto si trasferisce al candidato presidente a cui la lista è collegata;
– tracciando un segno sia sul simbolo o sul nome del candidato presidente che su una delle liste a lui collegate;
– tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato presidente e un altro segno su una lista a lui non collegate (è quindi consentito il voto disgiunto).
L’elettore poi può indicare fino a due nominativi tra quelli candidati dalla lista scelta. I nomi vanno scritti negli spazi alla destra del simbolo e se l’elettore vuole indicare due nominativi devono essere di due candidati di sesso diverso. Il Presidente eletto è membro del Consiglio. Viene eletto consigliere anche il candidato presidente non eletto ma più votato.

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