Centoventicinque anni fa, il 6 aprile 1893, il vescovo di Como mons. Andrea Ferrari consacrava solennemente la chiesa del Sacro Cuore, voluta da don Luigi Guanella come centro spirituale della “Piccola Casa della Divina Provvidenza” di Como, da lui fondata nel 1886 per accogliere i poveri e i bisognosi.

Era stato lo stesso vescovo, amico di don Guanella, che solo due anni prima aveva convinto il sacerdote a realizzare una chiesa non solo per gli ospiti, ma aperta anche al pubblico, che diventasse un “focolare di dispensazione di grazie” per tutta la città. Inoltre la chiesa, nelle intenzioni di don Guanella, voleva essere un omaggio a Papa Leone XIII in occasione del suo giubileo episcopale.

Quello della consacrazione della chiesa era stato un momento molto atteso e preparato con cura da don Guanella e dagli ospiti della Casa. Un momento di gioia grande, di lode e ringraziamento a Dio, da condividere con la città e il territorio circostante.

Le celebrazioni furono davvero solenni e si protrassero da mercoledì 5 a domenica 7 aprile. Don Luigi d’Antuono, Missionario Apostolico, dalle colonne del periodico La Providenza ne proponeva una cronaca sul numero di maggio:

“Battevano appena le 7 antim. del 6 Aprile ed arrivava Mons. Vescovo nella Piccola Casa e di lì a mezz’ora dava principio, assistito dal R.mo Can. Bertolini, e da altri Sacerdoti e dai Chierici del Seminario Maggiore alla consacrazione della nuova Chiesa. Fu notato dai molti fedeli che devoti seguivano collo sguardo e col cuore le sacre cerimonie, che Monsignore compiva con tanta divozione che pareva più un Angelo che un uomo: tanto aveva la mente ed il cuore immerso nella simbologia delle funzioni che eseguiva. Compiuto il rito della consacrazione, Monsignore celebrava la messa sull’altare maggiore di fresco consacrato ed il suono di un armonium faceva echeggiare della sua melodia le volte ancor fresche del nuovo tempio. […] Alla sera, verso le 6 si diede principio ai vespri solenni, finiti i quali, Mons. Vescovo, indossati i pontificali paramenti, salì il trono e rivolse al popolo che si stipava nella Chiesa, uno di quei discorsi che Egli solo sa fare. […] Tutto si compiva colla benedizione del Santissimo impartita dallo stesso Mons. Vescovo, che Dio serbi lunghi anni all’amore della Piccola Casa”.

La chiesa del Sacro Cuore inaugurata nel 1893 era più piccola dell’attuale. L’interno era a navata unica con abside circolare e soffitto a volta, con ai lati quattro cappelle.

Nel 1913 don Guanella diede inizio all’ampliamento dell’edificio con l’aggiunta del transetto e delle due relative cappelle, perché desiderava farlo diventare un Santuario, centro di devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Sul fondo della nuova costruzione, per espresso desiderio dello stesso futuro Santo, l’architetto romano Aristide Leonori progettò la riproduzione dei Luoghi Santi della Palestina.

Furono però realizzati solo il Calvario, la “Scala Santa” e l’edicola del Santo Sepolcro, ma non le grotte di Nazareth e di Betlemme, a causa della morte del sacerdote (24 ottobre 1915), e delle difficoltà del tempo di guerra.
Nel 1942-1944, per ricordare il centenario della nascita di don Guanella, si procedette al rifacimento della facciata, del soffitto e delle quattro cappelle laterali anteriori.

Nel 1964, in occasione della beatificazione, vennero apportate notevoli modifiche alla cappella sinistra del transetto per esporvi l’urna del nuovo Beato. Ulteriori lavori di restauro, completamento e adeguamento furono eseguiti nel 1985-1986 per il centenario della Casa “Divina Provvidenza”; il 17 maggio 1986 il vescovo Teresio Ferraroni celebrò il solenne rito di dedicazione e consacrò il nuovo altare maggiore.

Nel 1991, a seguito della beatificazione di suor Chiara Bosatta, fu risistemata la cappella del Beato Guanella per accogliere anche le spoglie della religiosa.

Nel corso del 2005, ricordando il quarantesimo anniversario della beatificazione di don Guanella, e nel 2011-2012, in occasione della sua canonizzazione, sono stati effettuati altri interventi finalizzati a valorizzare e rilanciare il patrimonio spirituale, storico e artistico del Santuario.