La frana di Gallivaggio sta rallentando: da almeno 48 ore si registra una decelerazione nei movimenti della massa rocciosa. Questo il risultato delle misure sull’intero arco della giornata del Centro Monitoraggio Geologico di Arpa Lombardia.  I tecnici sono operativi giorno e notte dal 13 aprile scorso, quando intorno alle 8.00 del mattino alcuni metri cubi di roccia si sono staccati al vertice della parete arrivando fino alla Statale 36 e al santuario sottostante. Il radar in azione, come spiega Luca Dei Cas, responsabile del Centro Monitoraggio, completa la propria attività di controllo con i continui sopralluoghi da parte di tecnici, in collaborazione con le guide alpine.

Tutti i rilievi confluiscono su strumenti e modelli che permettono di capire i movimenti della frana che è sotto la lente degli esperti dallo scorso autunno, quando venne individuata una prima area della frana in accelerazione. Nelle ultime ore Arpa Lombardia ha effettuato un sorvolo dell’area in movimento attraverso un drone. I dati raccolti in questa occasione, insieme a quanto già rilevato nelle precedenti attività permetteranno di elaborare una cartografia aggiornata, in dettaglio, di tutta la zona critica. Restano in vigore le disposizioni che hanno portato all’evacuazione del santuario, della casa del parroco e delle strutture adiacenti, mentre la statale 36 viene aperta a singhiozzo, tre finestre da due ore, con presidio delle forze dell’ordine, mattino, pomeriggio, sera per venire incontro alle esigenze di lavoratori e studenti.