“Il popolo cristiano è un popolo che canta”. Così affermava uno dei padri del Movimento Liturgico, Prosper Gueranger. Il canto è una delle caratteristiche fra le più importanti ed evidenti della vita della Chiesa, la quale – madre e maestra – intuendo l’enorme ricchezza racchiusa nel linguaggio musicale, l’ha fatto proprio, introducendolo nella celebrazione liturgica fin dai suoi albori. A conferma di ciò leggiamo, a oltre cinquant’anni di distanza, quanto ci indicava l’istruzione Musicam sacram (1967): «L’azione liturgica riveste una forma più nobile quando è celebrata in canto, con i ministri di ogni grado che svolgono il proprio ufficio, e con la partecipazione del popolo. In questa forma di celebrazione, infatti, la preghiera acquista un’espressione più gioiosa, il mistero della sacra Liturgia e la sua natura gerarchica e comunitaria vengono manifestati più chiaramente, l’unità dei cuori è resa più profonda dall’unità delle voci» (MS, n. 5). Per questo ogni domenica siamo convocati in santa assemblea per cantare inni a Cristo «quasi Deo», «come Dio», secondo quanto ci riferisce anche il comasco Plinio, governatore della Bitinia, nella sua lettera a Traiano del 112 d.C. (Ep. X, 96, 7).

La partecipazione ad un evento diocesano, come il Convegno Diocesano dei Cori liturgici del 26-27 maggio, manifesta in pienezza che anche il ministero della musica e del canto esistono e sono occasione di incontro con il Signore e di annuncio del suo Vangelo solo in un contesto di Chiesa, che si manifesta in particolar modo nella Chiesa locale. Quest’anno, poi, il Convegno ha un’ulteriore valenza: la chiusura delle celebrazioni per i 700 anni della consacrazione dell’altare della Cattedrale.

La piccola grande storia dei Convegni delle Corali inizia nel 1968, quando monsignor Ilario Cecconi organizzò in Cattedrale il primo raduno corale per festeggiare il quarantesimo di attività del maestro Luigi Picchi. Due anni più tardi, in occasione del II Convegno delle corali, Ernesto Teodoro Moneta Caglio definì Como e la sua Diocesi «un’isola musicalmente felice», proprio grazie all’ opera infaticabile e geniale di Luigi Picchi. Anche negli anni successivi non sono mancati riconoscimenti e apprezzamenti. Monsignor Virgilio Noè, già segretario del “Centro di Azione Liturgica”, quindi maestro delle celebrazioni pontificie, apprezzò molto questa iniziativa. In occasione del decimo Convegno delle Corali, egli, divenuto cardinale, presiedette la solenne celebrazione eucaristica, e così scrisse in una successiva lettera indirizzata a Cecconi: «ripenso e parlo con entusiasmo della Messa celebrata nella Cattedrale di Como… Quale gioia avere una celebrazione con tale solennità, data dall’ambiente, ma creata particolarmente dal canto corale, degno di una Basilica romana!». Sono passati cinquant’anni dalla prima volta e ogni due anni, quasi ininterrottamente, i cantori dei cori liturgici diocesani si ritrovano in Duomo per continuare, nel solco di una consolidata tradizione, questa esperienza del popolo di Dio che canta.

Ed eccoci all’edizione 2018: si è cercato di mettere in pratica l’importante lezione dei Maestri: gli allievi del Picchi che con lui e dopo di lui, hanno creato una “scuola” ricca di insegnamenti, una preziosa eredità di buon canto liturgico da custodire, trasmettere e far fruttificare. Per questo motivo, in segno di riconoscenza ed affetto, il XXI Convegno delle corali, per il quale sono attesi un migliaio di cantori, sarà dedicato a monsignor Felice Rainoldi (1935-2015) che molto ha fatto per la musica liturgica nella nostra diocesi.

IL PROGRAMMA

Sabato 26 maggio
Nel pomeriggio: momento formativo in Seminario in collaborazione con il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como. Sono invitati direttori di coro e organisti:
– formazione liturgica (Ufficio per la Liturgia, don Simone Piani e Lorenzo Pestuggia);
– formazione musicale (Analisi, concertazione e direzione, Eros Negri)
– concertazione di un brano (Ezio Molinetti)

Domenica 27 maggio

Solennità della SS. Trinità
Alle ore 10.00: celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo in Cattedrale. La celebrazione è animata dai cori iscritti ma è aperta a tutti: in Cattedrale saranno predisposti posti per l’assemblea.
Alle ore 15.00 – Basilica di San Fedele: elevazione spirituale mariana, in collaborazione con il Conservatorio (Schola cantorum, gruppo madrigalistico ed ensamble strumentale diretti dal maestro Negri) e i cori iscritti.