La comunità di Vertemate con Minoprio dice no all’ampliamento dell’impianto di compostaggio di Pastura. “Pastura da Vivere” è il nome scelto dal comitato, nato ufficialmente lo scorso 17 settembre, per contestare la richiesta della proprietà di quadruplicare l’attuale quantità di rifiuti oggi trattati. Da qualche settimana è già in atto una raccolta di firme.

La società “La Nuova Terra srl” ha infatti chiesto alla Provincia di Como, che ha competenza sul tema, l’autorizzazione ad incrementare il quantitativo del prodotto lavorato dalle attuali 5.200 tonnellate/anno a 23.500 tonnellate/ anno, oltre all’ampliamento dell’area funzionale all’attività da 4.000 mq a 9.950 mq.

Il tema sarà al centro dell’assemblea pubblica in programma venerdì 19 ottobre presso la sala consiliare di Vertemate, a cui prenderanno parte l’Amministrazione comunale e i responsabili del comitato.

«La richiesta di ampliamento – spiega al Settimanale il dott. Carlo Peverelli, medico di famiglia, presidente del comitato “Pastura da Vivere” – verrebbe a gravare pesantemente su una situazione da tempo già critica. Uno dei temi di maggior preoccupazione, assieme a quello dei cattivi odori che si diffondono in tutto il paese, è dato dai pericoli e dall’inquinamento generati dal passaggio di tir, autocarri, bilici e grossi trattori con rimorchio che transitano all’interno del centro abitato, su strade non certamente adeguate a sopportare un traffico così pesante.  Un’ulteriore criticità è legata al fatto che la zona è a fondo cieco, essendo priva di strade alternative di scorrimento. Nel caso dovesse verificarsi un piccolo incidente il borgo potrebbe rimanere isolato, impedendo l’eventuale transito ai mezzi di soccorso».

A conferma della compattezza del territorio sul tema lo scorso 28 settembre il Consiglio comunale di Vertemate con Minoprio ha approvato all’unanimità una mozione che sottolineava la totale contrarietà all’ampliamento.

«Entro fine mese – spiega Maurizio Capitani, sindaco di Vertemate con Minoprio – la Provincia si dovrà esprimere in merito all’esclusione della VIA (Valutazione Impatto Ambientale). In base alla decisione assunta l’iter potrà andare in procedura di VIA oppure seguire un percorso più breve, verso l’autorizzazione all’ampliamento. Per noi è fondamentale che si vada in procedura di VIA. Non dimentichiamoci che l’impianto, oltre a trovarsi molto vicino alle abitazioni, sorge anche in una delle zone a verde più belle e di pregio del nostro comune, all’interno del parco delle Groane. Sia chiaro: la nostra non è una crociata contro l’impresa che gestisce l’impianto, che sta svolgendo il suo lavoro in maniera legittima, o contro l’attività del compostaggio in generale, che sosteniamo e promuoviamo con forza. Il punto è che la posizione scelta per la collocazione di questo complesso, ormai vent’anni fa, non è delle più felici, e se a fatica riusciamo oggi a gestire l’esistente possiamo immaginare quali ricadute potrebbe avere un suo ampliamento».