Domenica 16 dicembre, alle ore 17.30, siamo tutti invitati  nella chiesa di santa Maria Regina di Muggiò ad accogliere la fiammella accesa, qualche giorno prima, alla lampada della chiesa della Natività a Betlemme. Si ripete questo momento atteso da molti, diventato un segno alternativo e profondo al Natele consumistico.

Nella chiesa della Natività a Betlemme, affidata dal 1347, alla custodia dei padri Francescani che la gestiscono con religiosi di altre confessioni cristiane ortodosse, arde una lampada perenne alimentata da olio donato, a turno, dalle diverse nazioni.

L’idea di distribuire una fiammella accesa a quella lampada e offerta senza soluzione di continuità a tutti coloro che lo desiderano nasce nel 1986 come gesto di ringraziamento per le offerte raccolte a favore di coloro che versano in situazioni di marginalità nell’ambito dell’iniziativa di beneficenza “Lichts in Dunkel ” – Luce nel buio – della Radio-Televisione ORF-Landestudio Oberoesterreich di Linz.

Da allora ogni anno, poche settimane prima di Natale, un bambino austriaco viene accompagnato alla Grotta di Betlemme, nel luogo in cui la tradizione indica la nascita di Gesù, ad  attingere a quella fiamma che arde ininterrottamente.
Fin dal primo momento gli Scout viennesi  si sono offerti per la distribuzione della “Luce della Pace da Betlemme”.

Dal Natale 1994 le Associazioni scout triestine partecipano all’accoglienza viennese e si sono fatte carico di portare la fiammella accesa anche in Italia. Grazie all’impegno degli scout del Masci la fiammella arriva anche a Como dal 2001 e poi distribuita sul territorio insieme ai gruppi AGESCI.
Si tratta di un segno fragile, offerto per essere mantenuto vivo per tutto il periodo natalizio nelle case e presso le comunità. Ha l’ambizione di comunicare un messaggio di pace e di speranza rivolto a tutte le donne e gli uomini che ambiscono a una società accogliente e disposta a riconoscere a  ciascuno la propria dignità.

Tutti sono convocati all’incontro di domenica 16 dicembre con l’invito a condividere poi questo “segno” con tanti altri, consapevoli che cura, attenzione e impegno quotidiano nei riguardi di ciò che appare piccolo e fragile sono i motori profondi di pace e di giustizia. Chi desidera attingere alla luce, dovrà munirsi di una lampada a petrolio o di un cero con la fiamma protetta.