Pubblichiamo di seguito l’editoriale scritto dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, per il numero di Natale del Settimanale. Approfittiamo di queste parole per augurare a tutti voi Buon Natale!
Avvicinandoci al S. Natale, è stupefacente considerare come siano molto diverse e sconcertanti le scelte di Dio a confronto con quelle dell’uomo. L’uomo desidera salire in alto, mostrare la sua superiorità, farsi un nome che lo definisca grande, potente e forte. Al contrario di Dio, che invece ha scelto di scendere, di abbassarsi, di accettare la fragilità e la povertà facendosi bambino. Ha deciso di diventare uomo fino a compromettersi dentro una vita rivestita di umiltà e di debolezza e da qui rivelare la grandezza del suo amore. Sembra impossibile che Dio rinunci alla sua gloria per farsi uomo come noi.
Dio si è proprio abbassato, rivelandosi bambino in Gesù, perché impariamo ad accoglierlo come uno di noi. Si è fatto carne, ossa, voce e sangue per donarci la certezza che attraverso di Lui, l’umanità, contrassegnata dalla debolezza, è il luogo per riconoscere Dio, che abita con noi, è lo spazio vitale in cui Dio rivela la sua gloria. Nella debolezza e nella fragilità il bambino Gesù nasconde la sua potenza che tutto crea e trasforma.
Dio viene ancora oggi tra noi in questo suo Natale, non rimane nella sua eternità beata e di nuovo rischia.
Rischia forte, eppure persiste nella sua intenzione per insegnarci a vivere, come Lui, nella piena libertà dei figli di Dio. Non gli importa che non venga riconosciuto, se riceve indifferenza o se qualcuno suggerisca perfino di oscurare il suo Natale! Egli ostinatamente si offre e viene in mezzo a questa nostra povera umanità, ferita e violenta, per insegnarci a vivere come Lui, vero figlio del Padre, fratello degli uomini, rivestiti della sua stessa umanità.
Lo riconosceranno i grandi di questo mondo, impegnati nella lotta e nelle guerre fratricide, pur di distinguersi come i più forti, i più potenti, i più invincibili?
Lo riconosceremo noi, impegnati in tante cose, indaffarati per tante urgenze, compresi in affari che sconvolgono i nostri equilibri, senza trovare il tempo per stare in silenzio e adorare questo Dio che viene ad abitare di nuovo tra noi?
Lodiamo il Signore che non di stanca mai di noi e viene a cercarci, a vivere la nostra storia, perché anche noi “diventiamo bambini” secondo lo stile evangelico, in una sconfinata fiducia in Dio padre, nella certezza del suo amore per tutti gli uomini, suoi figli, senza distinzione, così come sono, non come sognano di essere.
In un tempo di tante tensioni, con gesti di crudeltà e di inaudita violenza come è il nostro, il Signore Gesù ci insegni l’arte di vivere nella pace, costruita pazientemente ogni giorno, ci riveli il segreto per una felicità non illusoria, ma ricca dei doni dello Spirito, che vogliamo condividere tra noi per una cultura fondata sulla vera fraternità.
OSCAR, cardinal Cantoni