Domenica la Chiesa universale celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato a cui Papa Francesco ha dedicato il suo messaggio “Non si tratta solo di migranti” di cui pubblichiamo un’ampia sintesi sul numero del Settimanale in uscita. Per la versione integrale (CLICCA QUI)
Ma lo sapete com’è nata questa ricorrenza?
La Giornata ha origine nel 1914, pochi mesi prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, quando Papa Pio X, toccato dal dramma di milioni di italiani emigrati all’estero dagli inizi del secolo, chiamò tutti i cristiani a pregare per i migranti. Pochi mesi dopo, il suo successore Papa Benedetto XV instituì la Giornata del migrante per sostenere spiritualmente ed economicamente le opere pastorali che si interessavano di aiutare gli emigranti italiani. La Giornata del migrante assunse un connotato più ampio e internazionale a partire dal 1952 e le Chiese particolari sono state chiamate a scegliere una data per celebrarla nel corso dell’anno liturgico.
E’ stato Papa Giovanni Paolo II il primo pontefice che dal 1985 ha indirizzato un messaggio specifico per richiamare l’attenzione sulla difficile realtà delle migrazioni e sul lavoro della Chiesa in questo ambito.
Nel 2004, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti estese la giornata anche ai rifugiati. Sempre per volere di Papa Giovanni Paolo II, dal 2005, la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato venne celebrata dalla Chiesa Universale nella 2° domenica dopo l’Epifania. Infine, durante la celebrazione della 104° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, domenica 14 gennaio 2018, Papa Francesco, al termine della Preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro, ha annunciato la variazione della data di celebrazione che sarà l’ultima domenica di settembre.
■ I NUMERI
Quanti sono i migranti nel mondo?
Nel 2017 sono 257,7 milioni le persone che nel mondo vivono in un Paese diverso da quello di origine. Dal 2000 al 2017 il numero delle persone che hanno lasciato il proprio Paese di origine è aumentato del 49%. Nel 2017 i migranti rappresentano il 3,4% dell’intera popolazione mondiale, rispetto al 2,9% del 1990. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) nel 2015 la quota dei migranti irregolari sul totale dei flussi internazionali ammonta al 10-15%.
L’Italia, con 5.144.440 immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5%della popolazione totale residente in Italia), si colloca al quinto posto in Europa e all’11esimo nel mondo. Nel 2017 sono 38,6 milioni i cittadini stranieri residenti nell’Unione Europea (30,2% del totale dei migranti a livello globale). Il Paese europeo che nel 2017 ospita il maggior numero di migranti è la Germania (oltre 12 milioni), seguita da Regno Unito, Francia e Spagna.
■ ITALIANI
Si emigra più dal nord che dal sud
Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero) per espatrio 128.193 italiani partiti dall’Italia nel corso del 2017 spostando la loro residenza fuori dei confini nazionali. Considerando gli ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2% e per l’ultimo quinquennio addirittura a +36,2%. Gli uomini sono oltre 70 mila (55%) e le donne oltre 57 mila. è quanto si evince dal Rapporto Italiani nel mondo, Fondazione Migrantes 2018. Sarebbe però fuoviante interpretare il dato come migrazione prevalentemente maschile, perché è molto significativo il dato delle famiglie con bambini: lo testimoniano i 24.570 minori (il 19,2% del totale), di cui il 16,6% ha meno di 14 anni e ben l’11,5% meno di 10 anni. Il 37,4% degli italiani emigrati nel 2017 ha tra i 18 e i 34 anni. I giovani adulti, ovvero la classe tra i 35 e i 49 anni, sono un quarto del totale (+2,8% rispetto al 2016).
Il rapporto evidenzia come, rispetto al passato recente, si emigri molto più spesso dalle regioni del nord Italia rispetto a quelle del sud. Ai primi tra posti tra le province da cui si emigra maggiormente troviamo infatti la Lombardia (con 21.980 persone espatriate) l’Emilia-Romagna (12.912) e il Veneto (11.132), seguite da Sicilia (10.649) e Puglia (8.816).