L’epidemia di Coronavirus è ormai mondiale e, purtroppo, nei giorni scorsi, si sono registrati i primi casi anche in Perù dove si trova la nostra missione diocesana e dove vivono tanti missionari e missionarie originari della Diocesi di Como (molti sono legati all’esperienza del Mato Grosso ma non solo).
Nei giorni scorsi il governo peruviano ha decretato lo stato di emergenza nazionale e disposto la chiusura delle frontiere. Limitazioni sono state introdotte anche negli spostamenti interni.
A seguito del decreto la Conferenza episcopale ha chiesto alle diocesi che le celebrazioni avvengano in forma privata. Di seguito la comunicazione diffusa dalla diocesi di Carabayllo.
Ci troviamo dunque accomunati da questa difficile situazione.
I nostri missionari fidei donum – don Ivan Manzoni, don Savio Castelli e don Roberto Seregni – ci hanno fatto sapere di stare bene e precisano come, per il momento, il contagio sembrerebbe limitato (fino a ieri, si contavano 117 casi) e concentrato nel centro di Lima (l’80% dei casi si è registrato qui). La preoccupazione e l’allerta sono comunque alte.
“La Chiesa non chiude, chiudono i luoghi di culto perché la Chiesa siamo noi, corpo vivo di nostro Signore Gesù Cristo e siamo ovunque”, si legge in una volantino diffuso dalla parrocchia di Nostra Signora di Fatima dove è parroco don Ivan Manzoni.
I nostri missionari, fin dall’inizio dell’emergenza, ci hanno assicurato la loro preghiera.
Facciamo lo stesso per loro in una catena ideale che unisca le due sponde dell’Oceano.