Nuovi allestimenti, nuovi metodi di fruizione e nuove storie da raccontare: sono tanti i motivi di interesse per i musei cittadini, pronti a riaprire e a ritornare parte integrante della città per offrire momenti ed esperienze fondamentali per la vita sociale e culturale. La riapertura è prevista per domani, sabato 30 maggio: Museo valtellinese di storia e arte (Mvsa) e il Castello delle Storie di montagna (Cast) si potranno visitare il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18, con orario continuato, comprese le festività del 2 giugno, Festa della Repubblica, e del 19, Santi Gervasio e Protasio, patroni della città.
A tutela della salute di tutti, e nel rispetto delle prescrizioni vigenti, per entrare nei musei sarà necessario indossare la mascherina, igienizzare le mani con l’apposito detergente e mantenere la distanza minima di un metro. Soltanto un componente del nucleo familiare potrà accedere alla reception, mentre nelle sale è consentita la permanenza di due persone al Mvsa, di quattro al Cast, o di una famiglia alla volta. In un’ora potranno entrare soltanto 20 persone al massimo, non quelle che presentano febbre o sintomi influenzali. In presenza di queste limitazioni è preferibile prenotare l’orario d’ingresso chiamando o scrivendo al Museo valtellinese di storia e arte (0342.526553, museoreception@comune.sondrio.it) e al Castello delle storie di montagna (333.6177209, cast@comune.sondrio.it).

«Se vogliamo avere uno sguardo positivo su questo difficile periodo potremmo sperare che la limitazione nella mobilità permetta ai cittadini della nostra provincia e della nostra regione di scoprire o riscoprire quanto di bello e interessante viene custodito anche in realtà museali meno note – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Sondrio, Marcella Fratta -. Sarà una grande occasione per il turismo di prossimità per focalizzarsi meglio sul patrimonio culturale del proprio territorio. Invito calorosamente i cittadini a riappropriarsi del nostro spazio culturale che al Mvsa permette di rivivere tempi lontani ma offre anche uno sguardo sulla modernità come la collezione Vaninetti da poco acquisita o la scultura di Elvino Motti, “King and Queen”, che avevamo previsto di ospitare fino alla fine di giugno, ma che terremo volentieri anche oltre visto che le limitazioni di mobilità per il momento impediscono che possa essere trasportata in un museo in Bretagna dove era destinata. Per gli amanti dell’architettura e della storia, ma anche delle storie di montagna si aprono le porte del Cast che stiamo pensando di rianimare con eventi estivi».