Un appello per alimentare il fondo diocesano di solidarietà famiglia-lavoro 2020. La richiesta arriva direttamente dal vescovo della Chiesa di Como monsignor Oscar Cantoni, che ha fortemente voluto questa forma di aiuto economico per le famiglie messe alla prova dalla pandemia e dalla crisi economica e occupazionale che il coronavirus ha causato nel mondo e anche sul territorio. Il fondo è intitolato alla memoria del già vicario generale don Renato Lanzetti, deceduto a causa del Covid l’8 aprile 2020, e di tutte le vittime del coronavirus.

«Questo fondo è un esempio di Chiesa sinodale – riflette monsignor Cantoni –. In oltre 6 mesi di attivazione ha concretamente aiutato 250 famiglie in difficoltà, con aiuti economici e con percorsi di accompagnamento. L’andamento dell’epidemia richiede un ulteriore sostegno al Fondo perché le domande di aiuto sono in crescita: l’appello è quindi di continuare a sostenere questa iniziativa che si affianca alle molte che si stanno compiendo nelle comunità parrocchiali e in altre realtà ecclesiali ma non solo». Nel 2020 sono stati donati poco meno di 250mila euro. Sono oltre 750 le persone effettivamente aiutate, considerando il numero di singoli e di interi nuclei familiari. Nella maggior parte dei casi si tratta di italiani. Per quanto riguarda le persone di origine straniera le nazionalità rappresentate sono una quarantina, con una maggioranza proveniente da Nord Africa e Sud America. L’erogazione media è stata di circa mille euro, con oscillazioni che vanno dai 700 euro per le persone sole, a i 1200 per le famiglie numerose. L’aiuto è temporaneo, per tre mesi. Il fondo attualmente può contare su poco più di 100mila euro. Nella fase iniziale della raccolta fondamentali sono state le donazioni private – 110mila euro – l’erogazione diocesana di 100mila euro da fondi 8xMille, le offerte parrocchiali – oltre 55mila – e le erogazioni di enti, istituzioni e fondazioni benefiche – 60mila euro.

Alla prima riunione di questo 2021 sono già state prese in esame una ventina di nuove domande. «Considerato il saldo entrate-uscite, dicono dalla Commissione che valuta le domande – ci sarà una disponibilità per coprire solo alcuni mesi. Da qui l’appello a tenere viva questa solidarietà. L’emergenza si sta, purtroppo, sempre più inasprendo sul versante lavorativo. Vediamo una realtà spaccata dove alcune categorie hanno potuto mantenere una stabilità economica ed altre, una miriade di persone, sono non tutelate, non equamente retribuite e anche sfruttate. Alcune imprese vedono utili moltiplicati, altre sono condannate alla chiusura definitiva. Tutti, credenti e non credenti, siamo sollecitati a rivedere il nostro stile di vita e di consumo per essere all’altezza dello scatto etico che questo tempo impone per colmare le disparità». Tutte le info per sostenere il fondo cliccando qui.