La suora scalabriniana lascia la comunità comasca dove aveva collaborato con la parrocchia e la Migrantes diocesana.

Suor Lina Guzzo è partita lo scorso 30 dicembre da Fino Mornasco per raggiungere Messina, città dove le è stato chiesto di proseguire il suo servizio di suora scalabriniana al servizio delle Comunità migranti del territorio.

Attualmente vive in una casa messa a disposizione dell’arcidiocesi, all’interno del palazzo vescovile, insieme ad una giovane suora indiana.

«Non nascondo – ci racconta – che lasciare Fino e il servizio che stavo portando avanti in parrocchia e in Diocesi, insieme alla Pastorale Migrantes, mi è spiaciuto molto. La possibilità era nell’aria già dalla scorsa estate, ma si è poi concretizzata in novembre, in pieno lockdown, e in dicembre sono dovuta partire senza avere la possibilità di salutare tutte le persone che avrei voluto. Per questo sono contenta se, attraverso il Settimanale, il mio saluto potrà raggiungere i tanti con cui ho condiviso i miei passi in questi ultimi tre anni».

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Nonostante 55 anni di vita religiosa sulle spalle suor Lina, di fronte alla richiesta della Madre Provinciale, non se l’è sentita di dire di no. «Di fronte a questa possibilità – continua suor Lina – ho cercato di fare discernimento e mi sono chiesta: quali ragioni mi impediscono di partire? Mi sono resa conto che non avevo una ragione tanto forte da trattenermi». Suor Lina non nasconde di aver pensato anche ai suoi anni da Provinciale e confessa: «Se non ci aiutiamo tra noi suore…».
Così dopo aver salutato la comunità di Fino Mornasco, durante la celebrazione del 27 dicembre, ecco la partenza per la Sicilia dove è stata accolta da mons. Giovanni Accolla. «L’accoglienza è stata davvero ottima», racconta precisando come l’arcivescovo le abbia chiesto di prendersi cura, in particolare, di due comunità cattoliche, una Sri-Lankese e una delle Filippine, particolarmente numerose in città.

Abituata da sempre a girare il mondo, suor Lina troverà una realtà non completamente nuova. «Nei miei tre anni passati a Reggio Calabria, prima di venire a Como – ci racconta – avevo conosciuto il direttore della Migrantes di Messina, il diacono Santino Tornesi che in questi giorni mi sta introducendo nel mio nuovo servizio. Per il resto sto imparando a orientarmi in città».

Alla fine di questa intervista mi azzardo a chiedere a suor Lina: «Dove si trova la forza di ricominciare tutto da capo quando non si è più giovani?» «La verità è che quando sono seduta sento tutti i miei 74 anni, ma quando mi alzo me ne sento 25 e non mi fermerei mai».

Buona strada suor Lina continua a camminare sulle orme del Vangelo e del Beato Giovanni Battista Scalabrini.