Nei giorni scorsi Paolo Annecchini, giornalista della Fondazione Missio e co-autore del video “Don Roberto Malgesini: una vita per gli altri” ci ha inviato queste riflessioni scritte da alcuni studenti di una scuola superiore di Verona dopo la visione del documentario.

«Questo video che ci ha fatto vedere rappresenta per me una delle cose che più mi stanno a cuore nella vita di tutti i giorni: il non avere pregiudizi, il non giudicare una persona solo per quello che si può vedere dall’esterno, perché spesso dentro c’è molto ma molto di più. Una frase detta nel video che mi ha particolarmente colpita è stata: “lui non voleva sapere le storie di nessuno, solo i bisogni”…Per lui erano tutte persone da aiutare, incondizionatamente da tutto. Un’altra frase che mi ha colpita è stata: “non lo faceva perchè era un prete, ma perchè era un uomo”. Questo per me significa che tutti possiamo fare qualcosa, tutti possiamo aiutare. Non ci sono scuse» (ADELE).

«La precisazione che ha fatto l’infermiera mi ha colpita. Rende proprio l’idea di una persona a servizio degli altri, che non si permette di giudicare e di scegliere chi dover aiutare o di dare priorità ad alcuni piuttosto che ad altri bisogni» (GAIA).
«Non voleva mai sapere la storia delle persone, e questo fa capire che, indipendentemente da cosa una persona avesse mai potuto fare per ritrovarsi in quella situazione, magari anche qualcosa di sbagliato, lui le stava vicino e la aiutava. Una frase che mi ha colpito è quando il vescovo dice che l’evangelizzazione passa attraverso gli occhi. Infatti quando una persona è serena, questa sua serenità, si vede e ti fa venire voglia di aderire» (ELENA).

«Nel video un uomo racconta della sua esperienza con don Roberto, definendo il loro primo incontro come “acqua”. Secondo me l’uomo con questa espressione voleva simboleggiare l’inizio di una vita nuova, una seconda opportunità. Per molti Don Roberto è stato un’ancora di salvezza» (LUDOVICA).

«Questo video fa capire che dare affetto incondizionatamente fa felice te stesso e anche gli altri, perchè ti ricorderanno sempre come una persona buona» (ANNA).

«Mi sembra di aver sentito questa storia al telegiornale qualche giorno dopo la sua morte, ma non mi ero interessata particolarmente. Era consapevole delle difficoltà o dei problemi, che magari portavano le persone che aiutava a compiere certe azioni, o a dire certe parole cattive. Ma al posto di arrabbiarsi, anche se magari, dopo averle “salvate” o comunque aiutate, non erano riconoscenti nei suoi confronti, era comunque contento di averlo fatto, perchè sapeva di aver dato loro una speranza» (MADDALENA).

«Mi è molto piaciuto come questo uomo semplice sia riuscito ad aiutare molte persone, per amore verso il prossimo e verso Dio, anche con piccoli gesti come il solo ascoltare. L’intreccio che lui ha creato con le persone che ha conosciuto sembra frutto di magia, e invece è solo il frutto di amore, solidarietà e speranza che un uomo ha messo davanti alla sua vita e ha cercato di trasmettere» (LUCREZIA).

«Mi è piaciuto molto questo video e mi ha fatto capire quanto sia importante avere persone così nel mondo, persone che dedicano tutto il loro tempo e amore per il prossimo. Io stesso ho assistito a scene del genere nella mia parrocchia a Borgo Nuovo, dove dei volontari e dei sacerdoti si dedicano ai poveri che chiedono l’elemosina fuori dalla porta della chiesa. Mi dispiace che sia morto, ma sono sicuro che ha dato un insegnamento a tutti coloro che l’hanno aiutato e che ha aiutato, e che soprattutto ha dato un messaggio a tutti quanti…quello di fare del bene anche verso gli invisibili della società. Buona giornata e Buona Pasqua! (EMANUELE)

«Ho appena visto il video… devo dire che mi sono anche commossa. Mi ha fatto molto pensare e anche rattristare, perchè ormai al mondo persone così non ce ne sono più tante…Vedere un video del genere mi fa tirare su il morale… è incredibile vedere una persona che facendo cose scontate possa migliorare la giornata agli altri anche con un semplice sorriso. (RACHELE)

«Buongiorno prof, il video su Don Roberto mi ha commossa molto, ed emozionanti sono stati i contenuti e le testimonianze. Le cose che mi sono più rimaste di don Roberto sono che riconosceva le persone che incontrava come un dono da parte del Signore, il fatto che era attento ai bisogni di tutti, non gli importava il passato della persona, ma si basava sul presente. Ammiro il fatto che affrontava tutto con il sorriso, non aveva pregiudizi, ascoltava e, cosa molto importante, sapeva comprendere. Arrivederci e buona Pasqua anche a lei prof! (SARA)

«Sapeva le date a memoria di tutti questi ragazzi. A don Roberto stavano a cuore le persone che aiutava, erano amici, non sfollati; erano compagni di vita, non bisognosi; erano figli, non persone da aiutare per farsi buona pubblicità come buon prete della città. Era un padre per quelle ragazze che hanno partorito senza il marito a fianco. Era un medico e psicologo per quelle persone che erano state maltrattate e ferite. “Bisogna volergli più bene”: poteva essere una prostituta, una persona maleducata e arrogante, ma don Roberto aiutava senza pregiudizi nè esitazioni» (GIORGIA).

Questa sera alle 20.30 nella chiesa di S. Rocco si terrà il Rosario di Suffragio a 7 mesi dall’uccisione di don Roberto. Potrete seguirlo in diretta a questo link 👇👇👇