«Era il 6 giugno del 2000 quando Chiavenna, la Valle, la Diocesi e poi di riflesso la notizia ha raggiunto il mondo intero: una donna trovata assassinata in una viuzza cieca e buia». Questo il ricordo di don Federico Pedrana, sacerdote valchiavennasco oggi impegnato a Prata Camportaccio in un progetto di accompagnamento a diverse forme di fragilità secondo il carisma dell’associazione “Papa Giovanni XXIII”. Come molti si stupirono di lui tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo  (Is 52,14). «Il profeta – continua la riflessione di don Pedrana – anticipando il Volto sfigurato di Cristo, dipinge anche il volto di suor Maria Laura, sfigurato, talmente aveva subito violenza. Sfigurato, ma sereno, diranno le consorelle che hanno dovuto riconoscere in obitorio la salma. Era già nell’abbraccio del Padre, suor Maria Laura. Le sue ultime parole “io vi perdono” hanno sovrastato di gran lunga la brutalità delle 19 coltellate con cui è stata uccisa. Quella frase (devi morire bastarda) pronunciata dalle tre giovani minorenni ha perso completamente di senso:  Dov’èo morte, la tua vittoria? (1 Cor. 15, 54)  la vita ha vinto ancora una volta ed il male è stato sconfitto definitivamente». Giovedì 6 giugno, alle ore 20.30, viene celebrata la Santa Messa nella Collegiata di San Lorenzo in Chiavenna, nel giorno del martirio di suor Maria Laura.

Il 6 giugno del 2021, la Chiesa ci ha ridonato suor Maria Laura Beata e per la Valchiavenna, per la Chiesa diocesana e universale è motivo di rendimento di grazie a Dio per l’eroicità di questa donna. Un omicidio avvenuto in odio alla fede, suor Maria Laura è martire, un alter Christus ci è stato donato. La via Poiatengo in Chiavenna, luogo del martirio, è un nuovo Golgota.

«La Valle – ci ricorda don Federico – si è preparata al 6 giugno con alcuni eventi. Il 13 maggio, in un incontro delle catechiste, si è riflettuto su alcune affermazioni riguardanti la vita della Beata:

Ero molto giovane quando un sacerdote, dopo una confessione mi ha detto: Tu devi fare qualcosa di bello per gli altri; nell’odierna società i giovani sono i più poveri tra i poveri perché facilmente influenzabili; c’è un’ umanità intera che aspetta… giovani ai quali è precluso ogni futuro; tutto avviene per un progetto di amore… certo per noi è incomprensibile che una tragedia possa rientrare in un progetto d’amore, ma Dio sa scrivere diritto anche sulle righe storte (lettera a Luisa, 27/5/2000); Noi ci diamo da fare, però non siamo mai capaci di dare tutto noi stessi; questa donazione totale c’è nel martirio, ma quello solo Dio lo stabilisce.

Le catechiste hanno lavorato in gruppo, dopo un primo momento assembleare, e sono usciti “sogni e desideri” interessanti: quello, per esempio, di formare un equipe di catechiste di Valle, lavorare maggiormente insieme tra le catechiste delle varie parrocchie  creando momenti d’incontro di zona anche per i ragazzi. Nei giorni che hanno preceduto l’anniversario della memoria liturgica della beata suor Maria Laura, si è vissuta una vera e propria Novena nelle parrocchie della Valle». Significativo, il giorno dell’anniversario della frana di Gallivaggio, lo scorso 29 maggio, il Rosario pregato proprio ai piedi del luogo in cui si guarda a Maria, Madre di Misericordia. Sabato 1 giugno, invece, in occasione della “Notte dei Santuari”, iniziativa nata nel 2019, in questo anno che papa Francesco ha voluto fosse dedicato alla preghiera, la Collegiata di San Lorenzo in Chiavenna ha accolto una notte di preghiera e adorazione.

«Un ultimo pensiero – chiude don Pedrana -. La Valchiavenna è un paesotto di circa 20 mila abitanti, certo con agglomerati di case sparse un po’ di qua e un po’ di là. Una valle dispersa nel nord estremo della diocesi e dell’Italia. Potremmo dire una valle insignificante, ma Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono? (Gv. 1,46). Ebbene sì, da Nazareth è venuto il Salvatore e dalla Valchiavenna San Luigi Guanella, la Beata Suor Maria Laura e il Signore ha baciato questa terra donandoci a Gallivaggio la Beata Vergine Maria, Madre della Misericordia».