L’esperienza del Seminario per l’America Latina a Verona, nato nel 1961 sulla scia dell’enciclica Fidei Donum di papa Pio XII, ha caratterizzato una stagione che avrebbe avuto il suo culmine, pochi anni dopo, nel Concilio Vaticano II e che ha cambiato radicalmente il modo in cui le diocesi italiane vivono la propria dimensione missionaria: non più a senso unico, in direzione di sola andata, ma come cooperazione e scambio tra Chiese.

Un’esperienza ecclesiale, poi confluita nel CEIAL (Centro ecclesiale italiano per l’America Latina) e, successivamente, nel CUM (Centro Unitario Missionario), oggi espressione della Fondazione Missio.

Il Seminario Nostra Signora di Guadalupe per l’America Latina di Verona ha avuto un ruolo importante anche nella storia missionaria della Diocesi di Como.

Da qui sono passati infatti, per la loro formazione, alcuni dei sacerdoti che hanno guidato i primi passi della missione diocesana in Argentina. Ad incominciare da don Alberto De Maron, direttore del Centro missionario e primo sacerdote a partire per l’Argentina, ma anche Giorgio Quaglia, Savio Castelli, Lorenzo Trussoni, Pietro Roveda, Giacomo Santelli e tanti altri.

Tra loro anche don Umberto Gosparini che frequentò il seminario tra il 1968 e il 1971. «Sono stati gli anni più belli e intensi della mia formazione sacerdotale», racconta don Gosparini che frequentò a Verona i tre anni di teologia.

«Era un luogo davvero all’avanguardia – spiega – dove si respirava a pieni polmoni il rinnovamento portato dal Concilio: a cominciare dalla collegialità. Eravamo divisi in piccoli gruppi in cui condividevamo l’ascolto della Parola di Dio, il servizio nelle parrocchie e le riflessioni sulla vita della Chiesa e sul mondo. Gli stimoli del resto non mancavano perché ricevevamo spesso visita da vescovi dell’America Latina che, durante i loro viaggi in Italia, passavano a far visita al seminario portando i racconti e le esperienza delle loro Chiese. Mi ricordo di mons. Helder Camara, vescovo di Recife, e di altri vescovi brasiliani. Incontri che contribuivano ad imprire in noi, giovani provenienti da tutta Italia, una spinta di apertura e un respiro davvero universale».

*Nella foto di apertura don Umberto Gosparini (secondo da destra) a Santiago dell’Estero. Al suo fianco don Savio Castelli e don Giorgio Quaglia.