Lo scorso sabato 16 ottobre la Sala Bianca del Teatro Sociale di Como ha ospitato l’ottava edizione del “Premio Internazionale di Letteratura – Città di Como”: la giuria, dove sedeva anche Dacia Maraini, era presieduta dallo scrittore Andrea Vitali. Nella sezione “opera autobiografica” è risultato vincitore Nicola Alemanno, sindaco della città di Norcia. È stato premiato il suo libro “Doppia Zona Rossa” edito da Rubettino. In occasione della sua presenza a Como, il sindaco Alemanno ha incontrato il Vescovo monsignor Oscar Cantoni. «È stato un incontro cordiale e piacevole» è il pensiero del Sindaco di Norcia, che ha voluto con grande stima salutare monsignor Cantoni per rinnovare il ringraziamento alla diocesi di Como «per la donazione effettuata attraverso la Caritas e che ha permesso la realizzazione del centro di Comunità a Campi di Norcia», dopo il disastroso sisma di cinque anni fa – si legge in una nota diffusa dal comune umbro.

Il libro risultato vincitore a Como, come spiega lo stesso sindaco, è stato scritto «per trasmettere le forti emozioni ed esperienze vissute all’indomani del terremoto del 2016, che diversamente sarebbero cadute nell’oblio, nella speranza che quanto accaduto alle Comunità colpite possa essere utile in caso di nuove calamità».

Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, con Dacia Maraini

L’Italia «è un Paese bellissimo ma fragile – aggiunge Alemanno – che non dispone ancora di un Testo Unico per la Gestione delle Emergenze e della Ricostruzione (TUGER) utile a scongiurare il ripetersi di pastoie burocratiche che gravano moltissimo sulle comunità colpite». Un appello, quello del sindaco di Norcia che arriva «alla vigilia dell’anniversario del 30 ottobre. La doppia emergenza, sisma e Covid, non hanno però inciso sulla nostra ferrea volontà di rilanciarci, più forti di prima». Il “Premio internazionale Città di Como” è stato anche l’occasione, per Alemanno, di ringraziare, attraverso gli autori presenti, tutte le realtà italiane ed estere che sono state e continuano a essere vicine al territorio umbro ferito dal terremoto.

L’AMICIZIA FRA LE DIOCESI DI COMO E DI SPOLETO-NORCIA

Un’amicizia che si fa sempre più salda, insomma, anche attraverso il nostro Settimanale che, proprio a inizio ottobre, ha riproposto ai suoi lettori un viaggio tra fede e cultura in Umbria. Il pellegrinaggio, in programma inizialmente a marzo 2020, fu pensato per far conoscere da vicino il tanto bene che la nostra Diocesi ha saputo esprimere in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia nel 2016. Da quell’evento disastroso e distruttivo è nata una sincera collaborazione fra le Chiese di Como e di Spoleto-Norcia, una vicinanza sottolineata con grande affetto dall’arcivescovo monsignor Renato Boccardo il quale, nonostante una giornata, quella di sabato 2 ottobre, fittissima di impegni, ha voluto incontrare il gruppo del nostro Setttimanale, fornendo importanti aggiornamenti sul prosieguo della ricostruzione (finalmente, con l’inizio del 2022, si aprirà il cantiere per la basilica di San Benedetto).

Come ricordato dal sindaco Alemanno è grazie anche alla generosità della diocesi di Como, attraverso la Caritas, che a Campi di Norcia è sorto il centro di comunità, inaugurato nel novembre 2019. In questo video il racconto dell’inaugurazione di due anni fa.

IL VIAGGIO IN UMBRIA DEL NOSTRO SETTIMANALE

Cosa resta del viaggio in Umbria del nostro Settimanale? Certamente la condivisione di un’esperienza di amicizia per una testata, la nostra, che nel proprio DNA ha un pensiero molto chiaro: “giornale della gente, giornale della Chiesa”. E la scelta, per il Settimanale, di coniugare informazione e formazione, anche attraverso un pellegrinaggio che porti a scoprire la bellezza di storia, cultura e arte delle altre diocesi, perché la prima ricchezza è la reciproca conoscenza. In Umbria abbiamo toccato con mano la profondità della spiritualità francescana a partire, come ci ha ricordato il frate che ha guidato il gruppo alla scoperta delle basiliche assisiane, dalla capacità di fermarsi a guardare il Vangelo dipinto sulle pareti di chiese che trasudano storia, dove persino la scelta del colore non è mai casuale, alla scoperta di una saggezza antica.

Di Norcia e Spoleto, come sottolineato da tutti i partecipanti, restano nel cuore gli sguardi delle persone incontrate, sguardi colmi di accoglienza e sincera gratitudine. Perugia, infine, è un vero gioiello, una città che ha saputo fare sintesi fra passato e futuro, senza perdere la propria anima, ma arricchendosi dal dialogo fra culture. Uno spirito di ecumenismo, umanesimo e cura del Creato che oggi tutti ricercano ma che in Umbria, proprio con San Benedetto e San Francesco, qui hanno mosso i primissimi passi, dal monachesimo che ha dato anima all’Europa, al Cantico delle Creature.