Giovedì 25 novembre 2021, alle ore 21.00, al Centro pastorale Cardinal Ferrari di Como (ingresso con Green Pass), si svolgerà l’incontro dal titolo “Non dare la morte. Scegli la cura. Verso la legalizzazione dell’eutanasia?”. Interverrà don  Alberto Frigerio, sacerdote della diocesi di Milano, laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e un Master in Integrative Neuroscience all’Università di Edimburgo, in Scozia. Ha conseguito Licenza e Dottorato in Sacra Teologia al “Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II”, Roma e Washington. Attualmente è Professore incaricato di Etica della vita presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, oltre a essere coordinatore e docente del Master Universitario di I° Livello La spiritualità nella cura. Accompagnamento nel mondo della salute, organizzato dalla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e affidato all’ISSR. In dialogo con don Frigerio ci sarà monsignor Angelo Riva, direttore del “Settimanale della diocesi di Como”, docente di teologia morale ed esperto di bioetica. È una proposta dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute. Sarà possibile seguire l’incontro anche in streaming, a questo link:

La serata di giovedì si svolge in giorni in cui il tema dell’eutanasia e del suicidio assistito sono di grande attualità nel nostro Paese. A inizio ottobre sono state depositate in Corte di Cassazione oltre 1 milione e 200mila firme a sostegno del referendum che preveda un quesito per la parziale abrogazione del reato di omicidio del consenziente. Il quesito, nel prossimo mese di gennaio, passerà al vaglio della Consulta e, se ritenuto ammissibile e compatibilmente con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, come cittadini italiani saremo chiamati al voto referendario, su questo argomento, fra aprile e giugno 2022. Intanto, martedì 23 novembre, è arrivata dalle Marche l’autorizzazione al suicidio assistito di Mario. Il quarantatreenne è tetraplegico da dieci anni e, sebbene avesse ottenuto l’autorizzazione al suicidio assistito da una clinica in Svizzera, ha chiesto che la stessa procedura fosse realizzata nella propria azienda sanitaria di riferimento (la ASUR-Marche). Dopo un anno e mezzo di visite e valutazioni di vari comitati etici, il via libera è stato dato perché esistono le quattro condizioni già stabilite  in passato dalla Corte Costituzionale per autorizzare la procedura di suicidio assistito: Mario è tenuto in vita da trattamento di sostegno vitali; è affetto da una patologia irreversibile; la sua patologia è fonte di sofferenze; è pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Un tema delicato, divisivo, che coinvolge la vita delle persone e dei loro familiari. Un argomento su cui riflettere, anche attraverso incontri come quello proposto giovedì 25 novembre a Como.