Con la Lettera apostolica in forma di “motu proprio” Aperuit Illis, papa Francesco, il 30 settembre 2019 – a 1600 anni dalla morte di San Girolamo – istituì la “Domenica della Parola di Dio”. «La III Domenica del Tempo ordinario – si legge nella Lettera – sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio». Quest’anno la “Domenica della Parola di Dio” cade il 23 gennaio.

L’iniziativa, già pensata a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, nelle intenzioni del pontefice nasce come risposta alle numerose richieste, giunte dai fedeli di tutto il mondo, di riscoprire, valorizzare, promuovere, la Parola di Dio. La Lettera Aperuit Illis inizia con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre sono radunati insieme: Allora aprì loro (aperuit illis) la mente all’intelligenza delle Scritture. «A quegli uomini impauriti e delusi – scrive il Papa – Gesù rivela il senso del mistero pasquale: che cioè, secondo il progetto eterno del Padre, Egli doveva patire e risuscitare dai morti per offrire la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo che darà loro la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza».

La Domenica della Parola di Dio «si colloca in un periodo dell’anno – è la sottolineatura di papa Francesco – che invita a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani… Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida». Nella stessa Lettera apostolica il pontefice invita a spiegare il senso della Parola attraverso la cura delle omelie, ricorda lo stretto legame fra Parola ed Eucaristia e sollecita a trasformare in carità in uscita quanto vissuto e celebrato nella liturgia. In questo 2022 la Domenica della Parola di Dio sarà focalizzata sul tema della testimonianza. Gli Uffici di pastorale della Conferenza episcopale italiana hanno predisposto un sussidio (clicca qui).

«La Sacra Scrittura – riflette il segretario della Cei monsignor Stefano Russo – presenta una galleria ricchissima di testimoni della fede: si tratta di persone vere, segnate anche dalla fatica di credere, che però hanno vissuto fino in fondo il proprio rapporto con il Signore». «I testimoni – ha affermato papa Francesco nella festa dei Santi Pietro e Paolo il 29 giugno 2021 – non sono stati ammiratori, ma imitatori di Gesù; non sono stati spettatori, ma protagonisti del Vangelo; non hanno creduto a parole, ma con i fatti». «Queste parole valgono per tutti coloro che nel corso della storia hanno testimoniato e continuano a testimoniare il Vangelo – riprende monsignor Russo -, incarnando nella loro esistenza concreta la Parola di Dio. Da questa verità vorremmo prendere le mosse nella stagione che la Chiesa italiana sta attraversando: quella della ripartenza dopo la fase acuta della pandemia da COVID-19. Abbiamo l’occasione di  rimettere al centro la persona, prima ancora dei programmi e dei piani pastorali. La nostra Chiesa ha bisogno più che mai di persone mature nella fede, formate alla scuola della Parola di Dio, che si spendano quotidianamente per raccontare agli altri con gesti e parole cosa significa godere dell’amicizia del Dio di Gesù Cristo».

Il Settore per l’Apostolato biblico dell’Ufficio per la Catechesi e l’Ufficio per la Liturgia della diocesi di Como hanno messo a disposizione tre video per sostenere le comunità cristiane nell’accoglienza del senso di questa giornata e nella sua corretta celebrazione.

Il primo video “Testimonianza affidabile e Parola di Dio”.