Un libro di ricordi, certamente, ma anche qualcosa di più. E non poteva essere altrimenti. La vita del corpo degli alpini si intreccia infatti con i fatti piccoli e grandi del nostro tempo. Una presenza coraggiosa, sempre in prima linea, che si vivano stagioni di guerra o di pace. Un mettersi accanto, per lasciare un segno tangibile del proprio passaggio, al servizio di chi più ha bisogno. Ecco perché non sorprende la scelta del Gruppo Alpini di Cavallasca di legare la pubblicazione, fresca di stampa, che ne fa memoria, nel 60° anniversario di fondazione, ad un gesto di solidarietà. Il ricavato dalla vendita di “Mostrine verdi, penne nere e scarponi chiodati. Breve storia del corpo degli alpini” di Luciano Manuini, andrà infatti a sostenere il progetto “Un libro per un libro”, che permetterà di realizzare un manuale di procedure pediatriche ospedaliere in CAA (comunicazione aumentativa alternativa) per i bambini con bisogni comunicativi complessi di tutta Italia: “Spiegami come si fa in ospedale… in CAA”. Ma andiamo con ordine.

“Mostrine verdi…” è un viaggio a 360° dentro il corpo degli alpini. Una storia che parte da lontano – dalle origini della fanteria di montagna (alpino significa “colui che appartiene alle Alpi) quando, con Regio Decreto del 15 ottobre 1872 si costituirono 15 compagnie alpine – e arriva fino ai primi passi della sezione cavallaschina. La fondazione della Sezione Alpini di Cavallasca ebbe il suo ufficiale “battesimo” il 30 luglio 1961, con una cerimonia solenne presieduta da padre Giovanni Battista Pigato, religioso somasco, tenente cappellano della divisione Julia, reduce dalla campagna di Russia e decorato con la medaglia di Bronzo al valor militare, oltre che poeta, docente e latinista. Accanto a lui, a concelebrare la S. Messa nel piazzale del cimitero, per onorare la memoria dei caduti cavallaschini, don Angelo Mazza, parroco di Cavallasca. Madrina dell’evento anche Margherita Sarfatti, che a Cavallasca aveva da tempo la sua dimora. Una presenza non di circostanza quella dell’autrice di “Dux”, la biografia più famosa di Benito Mussolini. Il figlio della Sarfatti, Roberto, volontario nella Prima guerra mondiale, caporale nel VI Reggimento Alpini, era infatti caduto, non ancora diciottenne, nel corso di un assalto sul Col d’Ecchele, sull’altopiano di Asiago, durante la prima Battaglia dei Tre Monti, e per questo era stato insignito della medaglia d’oro al valor militare. A quei primi passi della sezione ne sarebbero seguiti molti altri, nel segno di un impegno crescente a servizio del territorio, passando anche attraverso una “rifondazione” rigenerante. Tante le iniziative appuntate nell’album dei ricordi a testimonianza di una presenza sempre più radicata del Gruppo: dalla sostituzione del pavimento della chiesa parrocchiale di S. Michele, al recupero del parco di Villa Imbonati, alla sistemazione dello sconnesso sentiero che ne delimitava il confine, alla messa in sicurezza del ponte sul Seveso, al recupero della storica nevera che oggi fa bella mostra di sé a ridosso dell’ingresso in Villa Imbonati. E molto altro ancora, sempre attenti a rispondere, come si accennava, ai bisogni del tempo. “La loro presenza e la loro ‘voglia di fare’ – scrive Manuini – fu messa a disposizione della comunità tutte le volte che si evidenziava una necessità”. Così è stato nel passato e così sarà nel futuro. “Fin qui la storia che è stata scritta dagli alpini di Cavallasca – conclude il libro di ricordi -. Molti che hanno scritto queste pagine sono “andati avanti” ed il loro ricordo è mantenuto vivo e presente dai superstiti. Ora si affida ai giovani il compito di continuare ad operare nello spirito dei veci che li hanno preceduti con lo stesso slancio e la stessa indomabile volontà di essere sempre presenti e disponibili verso la Patria e la comunità come è nello spirito degli alpini…”

Un libro per un libro è un progetto che nasce dall’esperienza del dott. Angelo Selicorni e della sua équipe di pediatria all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Da diversi anni il dott. Selicorni accoglie i piccoli e le piccole pazienti con bisogni comunicativi complessi tramite alcune tabelle in comunicazione aumentativa alternativa che spiegano le procedure pediatriche, gli esami e le visite ai diretti interessati, tranquillizzando i bambini e le bambine che, comprendendo ciò che si va a fare, sono più partecipi e, dunque, più collaborativi/e. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto all’associazione Diversamente Genitori per finanziare la realizzazione e la distribuzione di un libro di procedure pediatriche in CAA al quale, da diverso tempo, si sta dedicando un gruppo di lavoro impegnato nella traduzione dei testi. Il libro dal titolo “Spiegami come si fa in ospedale in CAA” sarà distribuito in tutte le pediatrie degli ospedali italiani grazie alla collaborazione della SIP (Società Italiana di Pediatria) che ha patrocinato il progetto.

È possibile sostenere il progetto “Un libro per un libro” acquistando “Mostrine verdi, penne nere e scarponi chiodati “con un’offerta di 20 euro. Per prenotare una copia telefonare al Gruppo Alpini di Cavallasca, al numero 331.87.22.989 (Sergio) o scrivere all’associazione Diversamente Genitori: info.diversamentegenitori@gmail.com.