Martedì 1 marzo la Cattedrale di Como ha accolto decine di fedeli per il Rosario voluto dal Vescovo monsignor Oscar Cantoni alla vigilia della giornata di preghiera e digiuno per la pace, promossa da papa Francesco nel Mercoledì delle Ceneri. Una veglia toccante e intensa, con il Santo Rosario recitato da famiglie italiane e ucraine che si sono alternate ai piedi dell’altare dell’Assunta.
«Come figli che si stringono attorno alla madre nei momenti di smarrimento e di dolore, cosi anche noi questa sera siamo accorsi nella nostra cattedrale per vivere un forte momento di unità con Maria, la madre della misericordia e la regina della pace – ha detto il Vescovo Oscar -. A lei vogliamo ricorrere perché interceda presso la santissima Trinità misericordia a favore del popolo ucraino, doni saggezza ai governanti, consolazione a quanti in questo momento stanno soffrendo. Due nazioni cristiane si contrappongono e sono in guerra: una vera follia, che desta una crescente preoccupazione a livello internazionale. Ci sentiamo un cuor solo nel ricorrere alla Madre comune perché intervenga a favore dei suoi figli e delle sue figlie che in Ucraina soffrono in questi giorni per la guerra, ma anche volga il suo sguardo pietoso ai popoli della Russia e ai loro governanti». Al Rosario in Cattedrale erano presenti don Mykola e don Stephan, sacerdoti che seguono la comunità ucraina di confessione greco-cattolica, e i rappresentanti della comunità ortodossa russa. «In comunione con tutte le Chiese diffuse nel mondo, riunite con i loro pastori, su invito del Papa, preghiamo ardentemente per la conversione dei cuori, cominciando da noi stessi, e per il dono della pace», ha sottolineato ancora il Vescovo. Monsignor Cantoni ha quindi ricordato le parole del Santo Padre nell’enciclica “Fratelli Tutti” (al n.256): «c’è chi cerca soluzioni nella guerra, che spesso si nutre del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo. La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso e che cominciava a dare alcuni frutti». «A distanza di alcuni anni – ha ricordato il Vescovo Oscar -, queste espressioni sono oggi una triste realtà, per la quale abbiamo bisogno tutti di un reale ritorno a Dio, che ci riconcilia attraverso la mediazione di Cristo, nostro signore. Maria accompagni il nostro cammino e interceda per noi».
Al termine del Rosario ha preso la parola padre Mykola: «grazie per la vostra preghiera e per il vostro aiuto concreto. In Ucraina si soffre e si muore. Una guerra assurda, dove anche le donne e i bambini sono bersaglio delle bombe. Chiediamo alla comunità internazionale l’impegno affinché tutto questo finisca». Il Vescovo, accompagnato dai rappresentanti della comunità ucraina, ha offerto una lampada della pace alla Madonna delle Grazie. «In questo momento – ha concluso Roberto Bernasconi, direttore di Caritas Como – siamo chiamati a fare la nostra parte concretamente, con la raccolta fondi, con la disponibilità all’accoglienza dei profughi e trovandoci a pregare, nelle domeniche di Quaresima, con la comunità ucraina».
Il Santo Rosario per la pace in Ucraina è stato trasmesso in streaming sul canale YouTube del nostro Settimanale.