La città di Como si organizza per offrire aiuto e assistenza ai profughi in fuga dall’Ucraina. Ad oggi sono circa 300 le persone arrivate in provincia e ufficialmente registrate, tra cui anche qualche minore non accompagnato, ma molte di più ne sono attese nelle prossime settimane. Impossibile prevedere l’impatto che la guerra possa avere, in termini di esodo, anche sulla provincia lariana. Nel comasco prima del conflitto erano circa 600 le persone di nazionalità ucraina, per lo più impiegate come badanti, regolarmente registrate.

Per gestire l’accoglienza si sta lavorando su più fronti: nei giorni scorsi è stato attivato un apposito tavolo in Prefettura, uno ulteriore è stato promosso da Anci Lombardia al quale partecipano tutti i sindaci delle città capoluogo. Sul fronte cittadino si stanno muovendo in stretta sinergia Amministrazione comunale, Caritas diocesana, Centro Servizi per il Volontariato e Croce Rossa. Sull’onda emotiva delle drammatiche notizie che arrivano dal fronte si moltiplicano gli attestati di solidarietà da parte di singoli e parrocchie, tra raccolte di viveri, disponibilità di alloggi, accoglienza. La raccomandazione della autorità è di affidarsi agli enti competenti per la promozione di qualsiasi forma di aiuto, così da evitare confusione e dispersione di risorse. Proprio allo scopo di fornire informazioni chiare e dettagliate sia a chi intenda in qualche modo dare una mano, sia a chi, da poco arrivato in città, abbia bisogno di aiuto, il Comune di Como ha attivato il portale https://welfarecomo.it/como/, una piattaforma, messa a disposizione gratuitamente dai Servizi sociali di Palazzo Cernezzi, che si prefigge l’obiettivo di garantire misure concrete di solidarietà in momenti di emergenza come l’attuale. Informazioni fondamentali per chi desidera offrire aiuti, (segnalando la disponibilità di appartamenti, di accoglienza nella propria abitazione, anche di minori, offrendo posti di lavoro, generi alimentari, sostegno scolastico, mediazione linguistica) anche se ha disponibilità al di fuori della città di Como. Ma anche notizie essenziali per i profughi in arrivo in città: dall’obbligo a presentarsi prima presso il Municipio di Como per segnalare la propria presenza in città (il servizio sarà attivo da martedì 15 marzo 2022) e successivamente presso l’Ufficio immigrazione della Questura, alla ricerca di alloggi dove sostare, alle fondamentali nozioni sanitarie. Particolare attenzione viene raccomandata dalle autorità all’accoglienza di minori non accompagnati che, necessariamente, deve transitare dai canali ufficiali. Le famiglie disponibili all’accoglienza di minori sono invitate a compilare l’apposito form presente sul portale. Dopo un primo screening effettuato dal Servizio Affidi Sovradistrettuale di Cantù – Lomazzo e Como i nominativi passeranno alla Tutela minori del Comune di Como che provvederà all’avvio delle necessarie pratiche con il Tribunale dei Minori di Milano.

Un momento della presentazione del portale a Palazzo Cernezzi

Per chi desiderasse mettere a disposizione del denaro la raccolta fondi è promossa dalla Caritas Diocesana (i riferimenti sono indicati sul portale). I soldi raccolti serviranno per la gestione degli aiuti direttamente in Ucraina e per sostenere le famiglie in arrivo sul territorio comasco. Proprio in questi giorni la Caritas diocesana ha donato una prima trance di 50 mila euro a Caritas italiana che li destinerà all’emergenza.

«Stiamo lavorando in stretta sinergia con diversi enti istituzionali per affrontare la situazione nel migliore dei modi – le parole del sindaco di Como Mario Landriscina -. Non sappiamo che cosa accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ma solo coordinandoci tutti potremo gestire al meglio la situazione. Aggiungo che quanto sta accadendo cambierà profondamente anche la situazione economico sociale finanziaria cittadina, per cui andrà riscritto il capitolo delle priorità, dando i necessari privilegi alla spesa sociale, a fronte dei tanti desiderata che ognuno di noi potrebbe avere».