Sabato 7 maggio, alle 20.30, al Teatro Nuovo di via Lissi 11 a Como-Rebbio (ingresso a offerta libera), si terrà l’incontro-testimonianza “DisAbilità – La diversità come ricchezza”, con Simona Atzori, ballerina, scrittrice, pittrice. «I limiti sono negli occhi di chi guarda», questo il pensiero di Simona Atzori. Figlia di genitori sardi, nata a Milano e residente a Gerenzano, in provincia di Varese, pur essendo priva di braccia dalla nascita ha intrapreso le attività di pittrice e di ballerina classica. Nel 2001 si è laureata in Arti Visive in Ontario (Canada). Nel 2006 ha danzato alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi 2006 di Torino. Il 17 febbraio 2012 si è esibita con il violinista David Garrett nella coreografia di apertura della quarta serata del Festival di Sanremo, curata da Daniel Ezralow.
«Ci siamo chiesti cosa possiamo fare per cambiare lo sguardo – dicono i promotori della serata –. Rispetto a qualche decennio fa, almeno sulla carta, le cose sono un po’ cambiate. Siamo passati infatti dal termine Handicap al termine Disabilità. Handicap indica una mancanza. Mette in risalto ciò che manca per rientrare nei canoni della cosiddetta “normalità”. Disabilità, o meglio diversa abilità, pone tutti sullo stesso piano. Sembra strano, ma almeno nei termini tutti diventiamo “Disabili” perché tutti siamo diversamente abili. In questa ottica le differenze si annullano».
Ciascuno di noi «viene rivalutato per ciò che lo contraddistingue, per ciò che diversamente dagli altri sa fare. Partendo da questo, ci siamo resi conto che non sempre è facile trasmettere ai nostri ragazzi l’attenzione verso gli altri. Il nostro sogno è quello di aiutare i nostri figli ad avere uno sguardo “diversamente attento”. Uno sguardo capace di cogliere, non il limite che c’è negli altri, ma la loro bellezza. Per fare questo avremmo pensato di rivolgerci ad una persona per noi straordinaria, chiamandola a portare la sua testimonianza. Simona Atzori».
«Danzo, dipingo, scrivo e condivido la mia arte e la mia vita con il mondo – scrive Simona sul suo sito. Lo faccio in un modo speciale, usando ciò che ho, due piedi e un sorriso. Ho imparato a non definirmi per ciò che mi manca, anzi ciò che gli altri vedono come una mancanza è la mia vera forza. Parto dalla mia storia, dalla mia arte e dalla mia esperienza per affrontare le situazioni che sembrano impossibili da superare. Lo faccio io in prima persona, e poi offro a chi me lo chiede una mano per riuscire a farlo nella propria esperienza di vita e in quella lavorativa. È il nostro nuovo sguardo che può fare la differenza. Io sono alla finestra, appoggio i miei piedi al davanzale, sorrido e scopro un nuovo sguardo verso il futuro. Se vuoi ti aspetto alla finestra per scoprire insieme quello sguardo nuovo che ci porterà ad un nuovo inizio».