«Cercare Dio non è un compito esclusivo di coloro che non credono in Lui, ma un impegno irrinunciabile anche di noi credenti, che per grazia abbiamo sì ricevuto il dono della fede, ma che non siamo per nulla esonerati da un continuo approfondimento, alla luce dello Spirito Santo. Nessuno di noi, infatti, può affermare di conoscere a fondo e definitivamente il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, e tanto meno di possederlo. Dio non si lascia rinchiudere in nessun schema umano». Questo è uno dei passaggi dell’omelia del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, nella solennità dell’Epifania. Il Vescovo ha presieduto la liturgia eucaristica nel pomeriggio del 6 gennaio in Cattedrale.

Prima dell’omelia, subito dopo il Vangelo, come previsto dalla liturgia, c’è stato l’Annuncio della Pasqua (che in questo 2023 sarà domenica 9 aprile): l’anno liturgico, infatti, riassume l’intera parabola della storia della salvezza, al cui centro sta il Triduo del Signore
crocifisso, sepolto e risorto. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 22 febbraio; l’Ascensione del Signore, il 21 maggio; la Pentecoste, il 28 maggio; la prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.

«È una grazia essere costantemente in ricerca di Lui – ha detto ancora il cardinale Cantoni -, perché Egli è novità perenne… Dio non è mai ripetitivo, Dio ci sorprende, così che la nostra è una inquietudine benefica, che ci obbliga a una più approfondita ricerca. È la sete di assoluto che si desta nei singoli individui con diversa intensità, in età e circostanze particolari, giungendo essa per vie e forme diverse. Per conoscere Dio occorre innanzitutto amarlo, per amarlo occorre che lo Spirito santo ci doni questo privilegio, che cresce nella misura della nostra sete di Lui, che ci ama per primo e viene in dono a noi. “Dio è un evento di amore”, come ha detto un giorno papa Benedetto XVI». Clicca qui per leggere il testo integrale dell’omelia del Vescovo Oscar. Qui sotto, invece, puoi ascoltare il cardinale Cantoni.