«Un pellegrinaggio di gratitudine». È con queste parole che il vescovo emerito della diocesi di Carabayllo, mons. Lino Panizza, originario della diocesi di Albenga-Imperia, ha definito la sua visita a Como la scorsa settimana.

Lo stesso sentimento di ringraziamento l’aveva portato nelle scorse settimana in Spagna per analoghe visite nelle Diocesi di Valencia, Alicante e Madrid. Accolto in Diocesi di Como a Dongo da don Ivan Manzoni, per quasi dieci anni missionario fidei donum proprio a Carabayllo, e da don Savio Castelli e don Umberto Gosparini, anche loro già fidei donum in Perù, il vescovo Lino ha incontrato sabato 11 marzo il nostro vescovo, il cardinale Oscar Cantoni. Prima di questo incontro ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Eccellenza, a cosa dobbiamo questa sua visita in Diocesi di Como?
«A fine giugno dello scorso anno ho lasciato la Diocesi di Carabayllo di cui sono stato il primo vescovo al mio successore (mons. Neri Menor Vargas, ndr). La diocesi è stata eretta il 14 dicembre 1996, ricavandone il territorio dall’arcidiocesi di Lima. Al momento del mio saluto la Diocesi contava quasi quattro milioni di abitanti, 72 parrocchie, 130 sacerdoti, centinaia di operatori pastorali. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile, oltre che con l’aiuto di Dio, senza la collaborazione di molte altre Chiese, tra cui la Chiesa di Como. Per questo, dopo aver salutato, ho sentito la necessità di andare a visitare i vescovi di queste diocesi, i preti fidei donum che hanno collaborato con me e ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per portare avanti questa missione che la Chiesa ci ha dato. Sono venuto a Como per ringraziare il cardinale Oscar Cantoni e prima di lui il vescovo emerito Diego, e poi Ivan, Umberto, Savio e Roberto. Grazie a loro abbiamo potuto fondare una nuova parrocchia a San Pedro de Carabayllo, nel luogo dove sorge la chiesa che da il nome all’intera diocesi».

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