«Ancora una volta stiamo vivendo giorni drammatici, con un’intensità, una violenza e un odio che non abbiamo mai visto in precedenza. Siamo sgomenti per quello che sta accadendo e non possiamo che unirci a tutti i nostri fratelli e sorelle che stanno soffrendo e, soprattutto, rivolgerci a Dio Padre. Quando siamo nel dolore, nella difficoltà, abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco… e se crediamo che Dio è una presenza reale nella nostra vita, sentiamo la necessità di averlo accanto, con noi». Queste le parole del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, nel video messaggio fatto giungere alla diocesi di Como in occasione del Rosario per la pace, in Medio Oriente e nel mondo intero, pregato la sera del 18 ottobre in un Duomo colmo di fedeli, con la guida del Vescovo, cardinale Oscar Cantoni. «Desidero ringraziare la Chiesa di Como – ha detto ancora il patriarca – che, con il proprio Pastore, ha deciso di ritrovarsi a pregare per la Chiesa di Terra Santa, che sta vivendo un dramma senza precedenti, insieme ai nostri fratelli e sorelle ebrei e musulmani, israeliani e palestinesi e tutti coloro che stanno soffrendo. Un dolore che nasce da un odio profondo che sembra dividerci sempre di più. Dobbiamo continuare a pregare per la pace, la giustizia e la verità. E perché il Signore doni a tutti un cuore convertito e perché possiamo rivolgerci a Lui da fratelli e da sorelle. Grazie a tutti voi. Grazie alla Diocesi di Como per la vostra vicinanza: il Signore vi benedica tutti». Qui di seguito la video testimonianza del cardinale Pizzaballa.

Al termine della preghiera del Rosario, prima di accendere la lampada della pace, portata processionalmente dall’altare maggiore all’altare della Madonna delle Grazie, il cardinale Cantoni ha condiviso la sua riflessione. «Siamo accorsi numerosi in questa nostra Cattedrale, primo santuario mariano della diocesi, dedicato a Maria assunta, proprio come figli che nel momento del dolore, della paura e del pericolo di una guerra totale si raccolgono fiduciosi attorno alla Madre – ha affermato il Vescovo -. Siamo collegati via streaming con altri nostri fratelli e sorelle che pregano con noi, uniti in un solo cuore. Tutti siamo figli amati, per questo confidiamo nella sollecitudine di Maria, nella sua tenerezza materna. Ella intercede per noi e per tutti i membri dell’unica famiglia umana che Dio ama».

«Le notizie che ci giungono dalla Terra Santa sono sempre più terrificanti – ha aggiunto -. Siamo uniti anche a tutti i nostri fratelli di fede che nel mondo hanno raccolto l’invito del Cardinale Pizzaballa per una giornata di preghiera e di digiuno. Ogni uomo di buona volontà partecipa a suo modo alla nostra comune preghiera. Come cristiani siamo certi che la preghiera sia l’arma più potente ed efficace che noi possediamo per rivolgerci tutti insieme al Principe della Pace, e intercedere per questa nostra povera umanità, che vede proprio nella terra di Gesù le tracce malefiche di satana, finalizzate a promuovere la dissoluzione dell’umanità, mediante guerra, violenza, rabbia, divisione, inimicizia, distruzione e morte. Qui non abbiamo, né vogliamo proporre ricette politiche o diplomatiche per la soluzione dei conflitti, che pure vanno affrontate nelle diverse sedi appropriate. Qui abbiamo voluto semplicemente esternare il nostro cuore, pieno di sgomento per gli orrori dell’odio, della violenza e della guerra che i mass media hanno presentato al. Mondo. Qui vogliamo affidarci a Dio, mediante l’intercessione di Maria, perché i nostri fratelli israeliani e palestinesi possano trovare soluzioni alternative attraverso la strada del dialogo e la rinuncia alla violenza».

«Non dimentichiamo – è stata la raccomandazione del cardinale -, nello stesso tempo, nella nostra preghiera, la triste situazione degli altri luoghi di guerra ancora presenti nel mondo, a partire, nel cuore dell’Europa, della martoriata Ucraina, che in questi giorni sembra essere oscurata sui mezzi di informazione. Ogni guerra, ogni violenza, ogni dramma è una sconfitta della nostra umanità, una rinuncia alle grandi possibilità di bene che Dio continuamente ci offre. Quando la dignità umana perde valore ci rendiamo conto del regresso di tutta l’umanità, nonostante il progresso scientifico, tecnico ed economico a cui l’umanità è giunta. Senza Dio, l’uomo rinuncia a sé stesso, perde la consapevolezza della altissima vocazione che Dio gli ha affidato, viene oscurata la dignità che il Signore attribuisce ai suoi figli. Senza Dio l’uomo non sa riconoscere di avere negli altri dei fratelli e delle sorelle, tutti figli dello stesso padre».

«Ritornare a Dio è la strada unica e sicura, rinunciando così a lasciarsi guidare dalle sole nostre strategie umane – è stata la conclusione del cardinale – . Non dimentichiamo la parola di Gesù: “senza di me non potete far nulla”. Con Gesù invece tutto è fecondo. Egli sa far rifiorire il deserto, quello abitato dalle opere malvage che tutti, pubblicamente o segretamente, sappiamo costruire. Siamo chiamati a divenire costruttori di ponti, architetti di pace. Cominciamo a sconfiggere dentro di noi la certezza di avere tutte le ragioni. Eliminiamo dal nostro cuore le segrete inimicizie che ci costruiamo, estirpiamo le durezze di cuore che ci allontanano dagli altri, rinunciamo ai giudizi malevoli nei confronti di quanti vivono vicino a noi che tanto ci urtano. Confessiamo i nostri peccati, perché lo Spirito di Dio ci trasformi e ci doni un cuore di carne, capace di amore, di solidarietà, di perdono, di misericordia. Maria, madre universale, regina di tutti i popoli, regina della pace, prega per noi».

Come ricordato dal Vescovo, sono state centinaia le persone collegate anche via streaming per condividere la preghiera per la pace. Qui il link alla diretta trasmessa sul canale YouTube del Settimanale della Diocesi e della Basilica Cattedrale, con il coordinamento dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali.