Don Stefano Gobbi, sacerdote nativo di Dongo, di cui il 1° maggio si è aperta la causa diocesana del processo di beatificazione ha legato fortemente la sua storia al Santuario di Fatima in Portogallo. 

Fu proprio a Fatima, l’8 maggio 1972, che don Gobbi, in meditazione nella cappellina delle Apparizioni e concentrato nella preghiera a sostegno dei confratelli presbiteri che stavano vivendo un tempo di fragilità, ebbe la prima di oltre 600 locuzioni interiori con la Madonna. Frasi, messaggi, ispirazioni: una relazione costante che portò alla nascita del Movimento Sacerdotale Mariano, che in una fase embrionale mosse i primi passi sull’Alto Lago di Como, dalla confidenza di don Gobbi con due amici sacerdoti, il parroco di Gera Lario don Luigi Bianchi e monsignor Teresio Ferraroni, all’epoca coadiutore del Vescovo comense, monsignor Felice Bonomini, di cui divenne successore.

Movimento che poi si articolò in Cenacoli, nati esattamente 50 anni fa, nel 1974, e oggi presenti in tutto il mondo. Come si legge nella pagina web del Movimento Sacerdotale Mariano, i messaggi e le ispirazioni consegnate a don Stefano da Maria sono raccolti in un piccolo tomo intitolato Ai sacerdoti, figli prediletti della Madonna, abitualmente conosciuto come il Libro Azzurro. In alcune regioni del mondo, dove i cristiani sono perseguitati o dove non esiste la possibilità di avere a disposizione testi sacri, il Libro Azzurro è diventato uno strumento di evangelizzazione. Il testo traccia l’itinerario che deve essere seguito per vivere concretamente la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. «Il Libro – sottolineano dal Movimento – è stato spontaneamente tradotto in tutte le lingue (compreso il cinese, a opera del biblista beato padre Gabriele Allegra) e ha contribuito a diffondere il MSM nei cinque continenti».

DON STEFANO, PARROCO DEL MONDO

«Don Gobbi – spiegano sempre dal Movimento – aveva una stretta relazione con papa san Giovanni Paolo II, che per diversi anni lo inviterà a celebrare con lui la Messa nella sua cappella privata e che seguiva da vicino le attività del Movimento Sacerdotale Mariano», tanto che oggi san Giovanni Paolo II è il patrono del Movimento stesso. Fu papa Wojtyla a definire don Stefano Gobbi «parroco del mondo».

Si calcolano oltre 1700 voli aerei, tralasciando il numero elevatissimo di quelli in auto o in treno, per raggiungere i vari Cenacoli in tutti i continenti: si ritiene che don Gobbi abbia fatto almeno 5 volte il giro del mondo. Un’attività instancabile che si fermò nel giugno 2011. Mentre si stava preparando ad animare gli Esercizi Spirituali Internazionali dei sacerdoti a Collevalenza (Pg), fu colpito da un attacco cardiaco. Fu trasferito d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano ma dopo alcuni giorni in coma morì il 29 giugno 2011, giorno nel quale papa Benedetto XVI celebrava i suoi 60 anni di sacerdozio, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo.

«La figura di don Stefano è di grandissima attualità»: lo afferma con convinzione il postulatore Emilio Artiglieri. «Il suo è stato un instancabile apostolato missionario ispirato dalla Madonna. Un operato rivolto innanzitutto alla santificazione dei sacerdoti, affinché il loro affidamento al Cuore Immacolato di Maria, diventasse uno stile di vita, da realizzare, però, non da soli, ma nella fraternità, con altri sacerdoti e con i laici. Da qui l’esperienza dei Cenacoli».

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