Il racconto dalla Siria di suor Marta Fagnani superiora di Nostra Signora Fonte della Pace, monastero trappista nel villaggio rurale di Azer.
In tutto il Vicino Oriente si sta verificando una accelerazione di eventi dai quali non si può prescindere per raccontare cosa si vive oggi. Ma non si può neppure dimenticare che quella situazione che viene definita “guerra a bassa intensità” perdura ormai da anni. Ciò significa che la guerra in Siria non è mai terminata veramente.
Le aggressioni, cioè i bombardamenti e gli assassinii, sul suolo siriano e in quello dei paesi vicini (che hanno coinvolto militari ma anche civili), sono continuate regolarmente nonostante apparentemente fossimo in un tempo di pace. Mai, in tutti questi anni, tutte le voci che si sono alzate, a partire dalle Chiese ma non solo, sono riuscite a far togliere il cappio delle sanzioni internazionali. È vero, la gente qui ha una capacità di far fronte alle difficoltà della vita incredibile ma questa situazione toglie speranza, mette a dura prova la voglia e la forza di resistere, di immaginare un futuro possibile.
Non stupisce che ancora oggi la realtà dei migranti siriani sia così diffusa. È un’emorragia forse meno spettacolare, ma continua, ed altrettanto drammatica. Per i giovani – e non solo per loro – è molto difficile scegliere di restare. In occasione del terremoto avvenuto pochi mesi fa, la generosità dell’Italia e di altri paesi è stata davvero commovente: nel giro di pochissimi giorni sono arrivati aiuti importanti per soccorrere i tanti poveri in più che questa catastrofe ha creato. Ma senza il terremoto, ci si sarebbe ricordati della Siria?
La Presenza Missionaria in Siria: Aiuto e Solidarietà
La nostra comunità monastica benedettina opera in questa terra con una vocazione missionaria profonda. Oltre alla preghiera e alla vita monastica, ci impegniamo in attività concrete per sostenere le persone in difficoltà. I nostri aiuti non sono “strutturati” come quelli di una organizzazione ecclesiale o umanitaria, non è il nostro compito. Ma naturalmente le persone si rivolgono a noi, e come possiamo cerchiamo di aiutare.
Per la sussitenza della comunità, stiamo cercando di ampliare la nostra esportazione di sapone di Aleppo, solido e liquido, verso la Francia e l’Italia, e di una crema per le mani all’olio di oliva. Siamo ancora all’inizio, ma speriamo che questa attività cresca.
Il Messaggio di Speranza: La Vita è Più Forte
Ma la vera missionarietà ci sembra su un altro piano: missione è soprattutto annunciare il Vangelo, la buona Novella che Cristo è veramente risorto. Che la vita è più forte, che la speranza è possibile, è reale, perchè non si basa sulle condizioni esterne della vita, ma sull’incontro con Cristo, l’amicizia con Lui, che dà senso e forma alla nostra esistenza. Vivere la missione oggi è soprattutto vivere la speranza, viverla prima di tutto noi, per poterla condividere. Non ingenuamente – ci troviamo davvero in tempi apocalittici, cioè di rivelazione della lotta tra il bene e il male – ma sapendo che questa battaglia è già vinta. L’accoglienza degli ospiti, che diventa poco a poco sempre più importante nella vita della comunità, insieme alla preghiera è il nostro vero servizio a queste Chiese, a questo Paese che ormai dopo vent’anni è il nostro. Cerchiamo di offrire uno spazio di preghiera, di silenzio, di pace, dove ognuno possa ritrovare se stesso sotto lo sguardo di Dio. Intanto la comunità da una parte affronta la sfida della malattia per qualcuna, dall’altra si accresce di nuove presenze: due sorelle sono arrivate dall’Ecuador, un’altra è in arrivo dall’Argentina.
Costruire la Bellezza: Il Monastero come Segno di Pace
Infine, anche proporre la bellezza ci sembra una missione di pace e speranza: la costruzione del monastero continua, anche se siamo solo al completamento dei cementi armati e a qualche riempimento dei muri…Da una parte è un po’ una follia, dall’altra è una grande Grazia. Dobbiamo trovare i fondi per continuare, ma già la struttura della chiesa, con i suoi archi che si stagliano nel cielo blu, parla della bellezza di Dio, rende orgogliosi gli operai che l’hanno realizzata, fieri gli abitanti del villaggio, e colma il cuore a noi, che già la sogniamo piena di persone in preghiera, vibrante di silenzio, gioiosa di canti…
Suor Marta Fagnani
Siria
Trovi l’intervento integrale di suor Marta Fagnani a pagina 3 del numero 40 del Settimanale. Puoi acquistare una copia cliccando qui.
*Nella foto di apertura suor Marta è al centro in seconda fila con le sue consorelle.