La Caritas diocesana di Como rilancia il Servizio Civile Universale con una nuova opportunità rivolta ai giovani dai 18 ai 28 anni, offrendo un’esperienza unica di crescita personale, professionale e spirituale. «Il progetto pensato per il biennio 2025-2026, intitolato “Fondamenti di relazione per costruire comunità”, si concentra sull’accompagnamento e il supporto delle persone in situazioni di povertà e marginalità nel territorio di Como», racconta Ivana Fazzi, operatrice della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus che segue il Servizio Civile.

«Il nostro obiettivo è chiaro: accompagnare i giovani in un percorso che non sia solo di aiuto concreto, ma anche di crescita personale e umana. Lo facciamo riprendendo un percorso avviato in passato, in sintonia con tante altre realtà, sostenuta da Caritas Italiana e dalle Caritas regionali. Insieme, crediamo nel potere trasformativo di questa esperienza, capace di generare cambiamenti positivi non solo per i giovani, ma per tutta la comunità.», spiega il direttore della Caritas diocesana di Como, Rossano Breda.

Costruire comunità
«I volontari individuati al termine del percorso di selezione – precisa Fazzi – saranno coinvolti in attività quotidiane che mettono al centro l’ascolto e la relazione, contribuendo a creare un impatto positivo nelle vite delle persone servite. Lo faranno a stretto contatto con gli operatori Caritas e i volontari che già sono presenti nei diversi servizi».
Quattro le sedi in cui il progetto di Servizio Civile sarà articolato e tra cui i candidati potranno mostrare la loro preferenza: la mensa di solidarietà di Casa Nazareth, il Centro di Ascolto “Don Renzo Beretta”, il Centro Diurno “L’Incontro” e il Coordinamento Servizi Grave Emarginazione “Porta Aperta”.

«Il Servizio Civile – precisa Breda – è senza dubbio un’esperienza per cambiare prospettiva e il primo passo è quello di offrire motivazione e senso. Vogliamo che questa esperienza permetta ai giovani di guardare la società e le relazioni con occhi nuovi: quelli della solidarietà, dell’attenzione all’altro, dell’inclusione e della partecipazione. È un’opportunità per mettersi in gioco, per entrare in contatto con chi vive situazioni di difficoltà, ma anche per scoprire la bellezza di un impegno che dà valore al tempo e alle relazioni».

Un anno che cambia la vita
Il percorso, della durata di dodici mesi (giugno 2025 – giugno 2026), prevede un impegno settimanale di circa 25 ore e un rimborso mensile di 507,30 euro. I volontari avranno l’opportunità di vivere un’esperienza che arricchirà non solo il loro curriculum, ma anche il loro cuore, mettendoli al servizio di chi ne ha più bisogno.