Venerdì 31 ottobre presso la cappellina dell’oratorio di Maccio verrà accolta una reliquia di San Carlo Acutis di cui la parrocchia ha fatto richiesta già nella scorsa primavera.

«Chiunque voglia ottenere una reliquia per scopi pastorali – spiega don Gigi Zuffellato, parroco di Maccio e rettore del Santuario – può farne richiesta tramite la Curia diocesana che inoltra l’istanza a quella di Assisi dove si procede al vaglio delle domande».

L’iter è stato fatto in prossimità della canonizzazione di Carlo Acutis inizialmente in programma per domenica 27 aprile, durante il Giubileo degli adolescenti, e poi rinviata a causa della morte di Papa Francesco.

 

«La nostra domanda è stata accolta – prosegue don Gigi – ma poi la distribuzione delle reliquie è stata sospesa fino alla canonizzazione che alla fine è avvenuta il 7 settembre. Ora porteremo a Maccio la reliquia per la festa di Ognissanti. Io e alcuni ragazzi, che si sono offerti di accompagnarmi, andremo ad Assisi il 30 e il 31 ottobre per ritirare la reliquia, già prenotata, presso il Santuario della Spogliazione e la sera di venerdì 31 la accoglieremo nella cappellina dell’oratorio dove c’è già un’icona in legno di Carlo Acutis, tra l’altro dotata di uno spazio apposito per inserirvi una reliquia».

La cappellina, che si trova sopra il bar, nella parte vecchia dell’oratorio, è stata terminata a Pasqua di quest’anno, ma poi è stata inaugurata quest’estate con la preghiera dei ragazzi durante il Grest; ora è a uso del catechismo e contiene un grande crocifisso, un quadro di San Giovanni Bosco e uno di San Domenico Savio, l’icona del ritorno del figliol prodigo e ora questa importante reliquia. L’accoglienza organizzata per venerdì 31 ottobre sarà semplice e festosa: «Proietteremo in oratorio un breve video sulla vita di San Carlo Acutis – conclude don Gigi – in modo che chiunque possa capire il peso della sua testimonianza cristiana, poi reciteremo la preghiera al Signore posta sul retro delle immaginette che ho fatto preparare e infine accompagneremo la reliquia in cappellina. Il giorno dopo, sabato primo novembre, porteremo l’icona con la reliquia in chiesa in modo che la gente la possa venerare durante la ricorrenza di Ognissanti».