«Grazie per essere qui e per il servizio che avete svolto. Siete stati i miei compagni di viaggio e i miei angeli custodi».

Sono le prime parole che il nuovo vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni ha rivolto la mattina di lunedì 28 novembre incontrando la stampa all’indomani del suo ingresso come Pastore e Padre della Chiesa comense.

Preghiamo «perché i giornalisti – ha aggiunto il vescovo, riprendendo una preghiera diffusa sull’intero pianeta dall’Apostolato della Preghiera lo scorso mese di ottobre – nello svolgimento della loro professione siano sempre animati dal rispetto della verità e da un forte senso etico».

Un incontro a 360° che ha offerto al Vescovo Oscar l’occasione per condividere sensazioni, stati d’animo, ma anche per offrire alcuni spunti rispetto ai binari lungo i quali si muoverà il suo episcopato.

La gioia del Popolo di Dio

«La giornata di ieri è stata una grande festa del Popolo di Dio» le parole del presule, tornando al momento del suo ingresso e all’abbraccio con una comunità di fedeli travolta dalla gioia.

Giovani e Carità

I primi passi di monsignor Cantoni come nuovo vescovo della Diocesi di Como sono stati compiuti in punta di piedi, incontrando i giovani prima, in Seminario, e il mondo della fragilità poi, presso l’Opera Don Guanella.

Non poteva mancare un richiamo al delicato tema dei migranti, che hanno visto negli ultimi mesi Como protagonista sul fronte dell’accoglienza. Dal vescovo «stupore e gratitudine» per lo slancio di carità espresso da singoli, parrocchie e istituzioni in questo difficile campo.

«Ho scelto di iniziare da qui – le parole del Vescovo – perché sono le due grandi sfide della Chiesa di oggi. La prima riguarda la formazione dei giovani (guardare il video dell’incontro con i giovani) , che sono il presente e il futuro della Chiesa, per preparare una Chiesa che non sia concentrata su se stessa ma sia al servizio del mondo. La secondo sfida riguarda la carità verso i bisognosi perché è attraverso di loro che si concretizza l’annuncio della Parola di Dio».

Il cammino di una Chiesa Sinodale

L’immagine di una Chiesa Sinodale, in cui ciascuno sia coinvolto e responsabile, dai presbiteri ai laici, è lo scenario che monsignor Cantoni si prefigura guardando alla Chiesa comasca.

«Un cammino che non si improvvisa ma che va preparato. Mi metterò in ascolto di tutti, a partire dai sacerdoti. Una Chiesa Sinodale che dovremo costruire insieme: per questo incontrerò presto i rappresentanti dei vari vicariati della Diocesi: sacerdoti e laici, insieme».

Una pastorale della famiglia

La famiglia è stato un altro dei temi “forti” sui quali ha voluto soffermarsi in presule, come colonna portante di un cammino che la veda come “strumento” pastorale, con la pastorale stessa che dovrebbe assumere la fisionomia del modello familiare.

La dimensione europea della Chiesa di Como

Un richiamo, infine, anche al “respiro” europeo della Chiesa di Como.

«Una Chiesa, la nostra – ha detto monsignor Cantoni – che deve saper ricevere e dare, traendo esempio da altre realtà in Europa, ma anche non nascondendo le grandi testimonianze di fede di cui è stata culla. Una Chiesa che deve imparare ad essere evangelizzatrice anche in un contesto di vita sempre più secolarizzato. Una Chiesa che sia rispettosa anche delle religioni non cristiane e sappia porsi in dialogo con i fedeli dell’Islam».

Sul Settimanale della Diocesi in uscita – il numero 45 del 3 dicembre – verrà pubblicato uno Speciale di 8 pagine dedicato all’ingresso del nuovo vescovo. Per info e abbonamenti clicca qui.