I più soli e abbandonati della periferia di Lima sono gli anziani. Molti di loro sono nati nelle provincie periferiche del Perù e per varie ragioni sono stati obbligati a trasferirsi nella capitale.
Totalmente sradicati dalle loro tradizioni e culture hanno dovuto imparare con fatica a muoversi nella giungla del traffico della megalopoli, hanno dovuto assimilare ritmi, rumori e odori totalmente estranei per chi ha passato tutta una vita aggrappato alla maestosità delle Ande o tra le vegetazioni esplosive della foresta amazzonica.
Il Gruppo Caritas della Parrocchia San Pedro de Carabayllo ha deciso di dedicare proprio a loro, agli anziani, un’ attenzione speciale durante l’Avvento. Coinvolgendo i vari gruppi pastorali presenti nelle diverse comunità che formano la parrocchia, i volontari della Caritas hanno regalato a questi nostri fratelli anziani un pomeriggio di incontro fatto di preghiera, canti, balli, lavoretti natalizi e una buona fetta di panettone…
I lavoretti natalizi hanno messo alla prova la manualità de los abuelitos – i nonnini, come li chiamiamo qui in Perù… – sfidando le rigidezze dell’artrite e dell’artrosi. Varie volte mi sono commosso osservando la tenerezza dei volontari che impugnavano le mani rugose e ossute degli anziani per guidarli a colorare con pastelli vivaci le figure del presepe o a punteggiare di colori sgargianti piccoli alberi di Natale.
Mi hanno strappato varie lacrime questi incroci di mani intenti a dar vita al corpicino del bambino Gesù stretto tra le braccia di Maria. Il Dio eterno, onnipotente, creatore del cielo e della terra, che con le sue mani ha modellato la maestosità delle Ande e ha sparpagliato con saggezza tutti i colori dell’universo tra i fiori e la frutta delle regioni amazzoniche, ha scelto di abitare la nostra carne fragile, di farla sua, di amarla come la dimora più preziosa.
Si è fatto uomo, si è fatto bambino, si è fatto povero tra i poveri.
L’Atteso si svela nella forma più inattesa.
Inatteso come un sorriso sdentato che dopo anni illumina il volto di questi miei fratelli abbandonati e schiacciati ai margini di una società che misura efficienza e produttività, ma non l’amore e la semplicità.
don Roberto Seregni
missionario fidei donum a Carabayllo