La “Piccola Casa Ozanam” di Como guarda al futuro con nuovi progetti di accoglienza.
«Abbiamo allo studio un progetto che possa fornire una soluzione più stabile per il problema dei migranti – spiega al Settimanale il presidente dell’Ozanam Enrico Fossati – pur sapendo che questo è un terreno sul quale non abbiamo un’esperienza diretta e che abbiamo bisogno pertanto del supporto di quelle realtà che già da tempo operano nel settore dell’accoglienza pianificata in vista di uno smaltimento effettivo dei flussi migratori. Abbiamo infatti avviato contatti con la Comunità milanese di Sant’Egidio, che vanta una notevole attitudine a sviluppare percorsi a favore delle minoranze e dei soggetti in difficoltà in genere, e siamo certi che potremo in qualche modo beneficiare dell’estesa esperienza che questo sodalizio ha maturato».
La prospettiva di un nuovo impegno, dunque, per una realtà storica e dinamica a Como sul fronte dell’assistenza ai più deboli. Era infatti il 15 maggio 1932 quando la Società Civile Piccola Casa Federico Ozanam muoveva i suoi primi passi in città.
Quanta strada è trascorsa da quel 15 maggio… Oggi l’Ozanam è presente a Como con:
– la “Casa Luigi Palma”, il luogo di accoglienza storico, della capacità di 45 posti letto, ricavato in via Napoleona dalla ristrutturazione di una ex falegnameria;
– “La nostra casa”, inaugurata nel 1997, costituita da 14 unitá abitative, mono e bilocali, dotate di cucina arredata e servizi;
– “Casa Ozanam”, inaugurata nel 2003, con una capacità di 38 letti;
– il “Piccolo tetto Ozanam”, un appartamento protetto inaugurato nel 2015 per rispondere ai bisogni di reinserimento sociale.
Ed ora lo sguardo proteso su un’altra emergenza: quella migratoria: «Ma è solo uno dei progetti che al momento abbiamo in programma – continua Fossati -. Altre sono in fase di progettazione, a cominciare dall’ampliamento del Piccolo Tetto, che registrerà il prossimo anno un più alto numero di presenze giornaliere, per finire con una maggiore collaborazione con il mondo del volontariato, con il quale abbiamo già da due anni rinsaldato rapporti estremamente stretti e proficui, ma che intendiamo ulteriormente potenziare nel 2017. Anche perché la necessità del ricambio rimane prioritaria in questo come in qualsiasi altro campo di pubblica utilità. È per questo che l’Ozanam intende procedere sempre più nella direzione di un superamento dell’immagine abituale del dormitorio, pur essendo questa identificazione – che è stata e rimane la nostra forza “storica”- a renderci immediatamente riconoscibili in città e tra la gente. Se qualcuno dovesse chiedermi cos’è oggi l’Ozanam, risponderei che è una comunità aperta a tutti che va incontro ai bisogni reali delle persone».