Da mesi nessuno parla più dei migranti sulla rotta balcanica. L’accordo, costosissimo in milioni di euro, fra Europa e Turchia, ha significativamente ridimensionato i flussi di persone in transito attraverso i Balcani. Ma non le ha fermate del tutto. Ma, soprattutto, ha lasciato in un limbo le migliaia di uomini, donne e bambini già presenti sul territorio. Le immagini della nostra gallery, firmate dalla Reuters e diffuse in Italia attraverso il sito Repubblica.it, ci raccontano, con la forza che solo le fotografie possono avere, il calvario di 15mila migranti bloccati in Serbia, nello specifico a Belgrado. Non ci sono aiuti specifici da parte delle autorità nazionali, in un contesto già depresso. C’è l’impegno delle Ong e del volontariato, spontaneo, locale. L’obiettivo è il confine con l’Ungheria: ma il governo Orban ammette solo venti migranti al giorno. La meta sono la Germania e il Nord Europa. Ma gli ultimi attacchi terroristici in territorio europeo hanno reso tutti più diffidenti. Restano le persone. Nel limbo dell’incertezza. Domenica si celebra la 103° Giornata Mondiale del Rifugiato e del Migrante. Sulla prima pagina del Settimanale, in uscita con la data di giovedì 12 gennaio, invitiamo a riflettere. Perché la scelta non è fra accoglienza e respingimenti. Ma fra accoglienza ordinata e accoglienza caotica, con la società invitata a coniugare realismo e utopia, senza mai dimenticare le persone e le loro storie…