Nel giorno della memoria liturgica di san Giovanni Bosco, Sondrio, dove la realtà salesiana della comunità di San Rocco (con la parrocchia, l’oratorio, le scuole e il convitto) è un punto di riferimento educativo e fucina di vocazioni ben radicato da tempo, accoglie il cardinale (salesiano) Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo, la capitale dell’Uruguay.

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Il programma del pomeriggio è molto intenso. Alle ore 16.30, presso la Sala Polifunzionale don Bosco, il cardinale Sturla incontra i giovani; alle ore 18.00, presiede la Santa Messa presso la chiesa Collegiata della città; mentre in serata, alle ore 20.00, su iniziativa degli ex alunni salesiani, sarà presente alla cena, organizzata per raccogliere fondi a sostegno della Fundación Sophia, un ente no-profit legato all’arcidiocesi di Montevideo, che si propone di migliorare l’educazione nei quartieri poveri della capitale uruguayana, attraverso l’innovazione educativa, l’attuazione di piani di miglioramento e la ricerca dell’eccellenza pedagogica per tutti.

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«Istruzione e formazione – ricorda il cardinale – sono i punti cardine di Fundaciòn Sophia», che ispira il suo nome alla «sophia» intesa come saggezza in greco. Daniel Sturla, con i suoi 57 anni, è fra membri più giovani del Collegio cardinalizio. Dopo averlo designato arcivescovo di Montevideo, nel 2014, papa Francesco lo ha creato Cardinale nel concistoro del febbraio 2015: Sturla è il secondo arcivescovo a ricevere la porpora cardinalizia nella storia dell’Uruguay. La stampa del Paese latino-americano lo ha definito un Vescovo “nello stile di Francesco”. Il cardinale Sturla, da subito, ha espresso con forza il suo consenso al magistero del Santo Padre, per «rimettere la Chiesa in comunicazione con la società, soprattutto sui temi sociali, attraverso il metodo del dialogo con tutti, anche quando le posizioni sono distanti».