“Per iniziativa della Caritas e per desiderio del Vescovo, anche la nostra parrocchia viene in aiuto del parroco di Rebbio, don Giusto Della Valle, che ospita in questo tempo un gran numero di profughi e migranti”.

Sono queste le parole con cui mons. Carlo Calori, parroco della Città Murata, ha comunicato ai fedeli la decisione di aprire un dormitorio temporaneo per i migranti nei locali adiacenti alla chiesa di S. Eusebio, in un appartamento fino a pochi mesi fa destinato all’abitazione del vicario.

In questo spazio, grazie al coinvolgimento dei volontari, potranno essere ospitati dalle 20 di sera alle 8 di mattina, fino a quattordici migranti tra quelli attualmente accolti nelle ore notturne nei locali della parrocchia di Rebbio.

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“La decisione di destinare questi spazi all’accoglienza – ha spiegato mons. Calori a Il Settimanale – nasce di concerto con la Caritas e il Vescovo, in risposta alle esigenze del territorio e, in particolare, a quelle della parrocchia di Rebbio. Un impegno a cui ci sentiamo sollecitati dai continui richiami di papa Francesco che, anche nell’ultima esortazione mensile dell’apostolato della preghiera, ha invitato a pregare per quanti sono nella prova, soprattutto i profughi e gli emarginati, perché trovino accoglienza e conforto nelle nostre Comunità”.

La struttura – ha precisato il parroco – avrà carattere temporaneo e resterà attiva fino al 31 marzo 2017, così come già avviene per il dormitorio “Emergenza Freddo” di via Sirtori.

A gestire gli accessi nell’appartamento di S. Eusebio sarà il servizio di Porta Aperta della Caritas diocesana, lo stesso sportello che gestisce la lista di attesa  dei due dormitori pubblici attivi in città (quello permanente di via Napoleona e quello invernale).

“In questi giorni – ha spiegato Giuseppe Menafra, referente di Porta Aperta – stiamo valutando di concerto con la parrocchia di Rebbio quali potranno essere le persone da accogliere a S. Eusebio. Si tratta in particolare di quei migranti che sono ospitati da più tempo nella parrocchia”.

L’apertura degli spazi, dove sono già stati predisposti i letti a castello, è attesa per i prossimi giorni. L’accoglienza sarà garantita dalla presenza di alcuni volontari, molti dei quali hanno partecipato all’esperienza della mensa di S. Eusebio, e da un operatore Caritas.

“Gli ambienti dell’oratorio, interni ed esterni – ha puntualizzato il parroco – non saranno per nulla coinvolti e le attività parrocchiali proseguiranno normalmente”.