Una cinquantina di persone – molte provenienti dall’Italia – erano presenti questo pomeriggio al cimitero di Balerna per partecipare al funerale di Diakite Yoursouf, il giovane ventenne del Mali morto il 27 febbraio scorso, folgorato sul tetto di un tremo partito da Milano e diretto a Bellinzona. E’ il primo migrante a morire nel tentativo di entrare in Svizzera.

«Con questo gesto gli avete restituito la sua dignità di uomo». Ha detto prendendo la parola Thiam Amadou Opa, delegato dell’ambasciata maliana a Ginevra, arrivato in Ticino insieme ad alcuni familiari del giovane.

La cerimonia è stata organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Balerna che si è fatta carico di tutte le spese. “Speriamo che ora Youssuf possa riposare in pace”, ha commentato il vice-sindaco Adriano Cattaneo.

Prendendo la parola a nome dei familiari il funzionario dell’ambasciata ha spiegato che non si hanno molte informazioni circa il viaggio condotto dal giovane.

“Sappiamo solo che voleva raggiungere Parigi, dove lo aspettava la famiglia”, ha raccontato. “Probabilmente – ha aggiunto Thiam Amadou Opa – Yoursouf ha attraversato il deserto e il mar Mediterraneo come tanti giovani che lasciano i Paesi dell’Africa per inseguire un sogno in Europa. Noi cerchiamo di metterli in guardia dai rischi dell’immigrazione irregolare, ma il richiamo è troppo forte. Bisogna lavorare in sinergia tra stati di partenza e di destinazione perché queste tragedie non capitino più”.

Alla cerimonia erano presenti anche don Giusto Della Valle, delegato per la pastorale dei migranti della diocesi di Como, e i sacerdoti di Balerna, l’arciprete don Gian Pietro Ministrini e il vicario don Marco Notari.

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