«Volete farmi contento? Leggete la Bibbia!». Così papa Francesco invita a vivere la “Domenica della Parola”, iniziativa proposta dal Santo Padre a tutta la Chiesa nella lettera “Misericordia et Misera”, a conclusione del Giubileo della Misericordia: «Sarebbe opportuno – scrive il Pontefice – che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo. Non mancherà la creatività per arricchire questo momento con iniziative che stimolino i credenti ad essere strumenti vivi di trasmissione della Parola. Certamente, tra queste iniziative vi è la diffusione più ampia della lectio divina, affinché, attraverso la lettura orante del testo sacro, la vita spirituale trovi sostegno e crescita. La lectio divina sui temi della misericordia – aggiunge Francesco – permetterà di toccare con mano quanta fecondità viene dal testo sacro, letto alla luce dell’intera tradizione spirituale della Chiesa, che sfocia necessariamente in gesti e opere concrete di carità (MM 7)».
Molte diocesi hanno vissuto la “Domenica della Parola” lo scorso 24 settembre, anche alla luce di una proposta a cura delle Congregazioni Paoline e Comunità di Sant’Egidio: per la nostra Chiesa l’appuntamento cade domenica 28 gennaio. «Cari amici – ha spesso raccontato il papa – se vedeste la mia Bibbia, forse non vi farebbe una grande impressione… Un vecchio libro tutto consumato! Amo la mia vecchia Bibbia, che mi accompagna da una vita. È stata testimone della mia gioia ed è stata rigata dalle mie lacrime… Per me è un tesoro inestimabile. Vivo a partire da questa Bibbia. Non la darei via per nulla al mondo». Spiegando il suo modo di rapportarsi alla Bibbia il Santo Padre confida che «la leggo e poi mi lascio guardare da Dio… E avverto quello che il Signore mi dice… Leggo e prego…». Francesco, in un suo recente intervento, ha anche ricordato i cristiani perseguitati: «condannati perché portano una croce, rendono testimonianza a Gesù e posseggono la Bibbia! La Bibbia, quindi, è un libro talmente pericoloso che, in alcuni luoghi, averne una è equiparato a nascondere delle armi».
Ma cosa significa avere fra le proprie mani una Bibbia? «Non è un capolavoro letterario che racconta belle cose del passato – è la risposta del Pontefice –! È la Parola di Dio attraverso la quale la luce è giunta nel mondo. E non si spegnerà più». Tenere in mano la Bibbia vuol dire «avere in mano qualcosa di divino: un libro che brucia, come il fuoco! La Bibbia – è l’ammonizione di Francesco – non esiste per essere messa sullo scaffale, ma per essere presa in mano… Leggetela con attenzione! Non rimanete in superficie! Domandatevi: cosa dice al mio cuore? Dio mi parla? Solo in questo modo la Parola di Dio può diffondersi e solo così la nostra vita può cambiare, può diventare grande e bella».
Domenica 28 gennaio, dunque, nella nostra diocesi c’è la possibilità di fermarsi a riflettere sul dono della Parola. Su www.diocesidicomo.it, alla pagina dell’Ufficio Liturgia ci sono materiali a disposizione per vivere la “Domenica della Parola” nelle diverse comunità: proposte per la preghiera dei fedeli, gesti significativi durante la celebrazione (processione introitale, atto penitenziale, liturgia della Parola…), proposte di sensibilizzazione (banchetti informativi, stand sulla Bibbia, animazione per i ragazzi, lectio continuata di alcuni libri della Bibbia…).