L’Opera Don Guanella di Como cerca volontari per il “Tetto della Carità”, il Centro che accoglie uomini senza dimora dai 40 ai 75 anni e che dà continuità ed amplia la “Casa del pellegrino”, lo spazio aperto il 7 dicembre scorso in risposta alle sollecitazioni del vescovo Oscar che aveva chiesto alle parrocchie e alle comunità religiose di intervenire per praticare una accoglienza più diffusa, mettendo a disposizione un numero, ancorché piccolo, di posti letto. Anche l’Opera Don Guanella aveva fornito una risposta immediata dando ospitalità a cinque persone senza tetto in tre stanze.

Maurizio, il 7 dicembre 2017, accolto primo giorno di apertura del “Tetto della Carità” come emergenza freddo

Nell’intenzione del responsabile, don Leonello Bigelli, questa iniziativa voleva rappresentare un primo passo per un progetto più complesso di seconda accoglienza. Spiega don Leonello: «Misuravamo le nostre forze, individuavamo le persone per un progetto futuro, raccoglievamo un piccolo gruppo di volontari, conoscevamo meglio i problemi ed eravamo più preparati per affrontarli. Adesso, finalmente, possiamo essere pronti, ed è finalmente partito il “Tetto della Carità”».

Il “Tetto della Carità” intende aprire le porte a persone in stato di emarginazione grave che vivono un disagio sociale legato a perdita del lavoro o della casa, separazione familiare, fragilità legate a limiti personali, psicologici, intellettuali, relazionali o a dipendenze (alcol, gioco), ma anche persone in età già avanzata e senza alcuna prospettiva di un inserimento lavorativo.

Oltre che un pasto caldo e un letto pulito, il Centro intende offrire un progetto di recupero individuale, che riguardi tutte le dimensioni della persona, in modo che essa sia restituita alla propria dignità in tutti i suoi aspetti, secondo l’insegnamento di don Guanella.

Vinicio, il primo ospite del nuovo indirizzo dato al “Tetto della Carità”

«In concreto – spiega don Leonello – vogliamo restituire alle persone che accogliamo un nome, un cognome e una dignità di persona. Intendiamo fornire loro un sostegno sanitario, lavorativo e abitativo, coinvolgendo tutte le risorse presenti sul territorio, per evitare il rischio di dare risposte inadeguate e di affrontare i problemi in modo settoriale. Li vogliamo stimolare a prendersi cura di se stessi attraverso l’igiene personale; vogliamo educarli alla socializzazione o alla ricostruzione dei legami sociali, avviandoli anche all’inserimento nel mondo del lavoro e nella società».

La Comunità educativa è composta, oltre che da don Leonello, da un assistente sociale e da un educatore professionale, affiancati da personale volontario. A questo proposito don Leonello lancia un appello per la ricerca di volontari motivati a prestare la propria opera presso il “Tetto della Carità”.

«Il volontario che cerchiamo deve avere come obiettivo primario la costruzione di una relazione significativa con l’ospite. Al centro del suo agire deve esserci sempre la persona, considerata nella sua dignità umana. È dunque importante che possegga l’intelligenza emotiva sufficiente per conoscere, accogliere, leggere e graduare le proprie emozioni e quelle degli ospiti e che riesca a garantire, nei limiti della propria disponibilità, una continuità di impegno. Chiediamo inoltre che conosca i valori fondamentali a cui si ispira la pedagogia del “Tetto della Carità” e agisca in sintonia con il suo progetto educativo guanelliano attraverso un percorso di formazione e un certo periodo di rodaggio nel Centro in compagnia di un tutor».

I volontari del “Tetto della Carità” sono chiamati a svolgere compiti di accoglienza, mantenimento di ordine e decoro della Casa, del guardaroba, aiuto nelle attività di laboratorio e accompagnamento degli ospiti (visite mediche, servizi sociali…).

Per informazioni: don Leonello tel. 333.5233523, oppure personalmente presso il “Rifugio Don Guanella” (nel cortile della Casa Divina Provvidenza) dalle ore 16 alle ore 19, tutti i giorni.