Tre giovani ragazze eritree sono state accolte nelle scorse settimane in Diocesi di Como e, più precisamente, nelle Valli Varesine attraverso il protocollo dei Corrodioi umanitari promosso dalla Chiesa italiana in collaborazione con la rete Caritas.

Le tre giovani accolte nelle Valli Varesine

Appena sbarcate a Fiumicino, tre giovani donne eritree, dopo un lungo viaggio che le ha portate dai campi profughi etiopi all’Italia, sono giunte a Caravate, accompagnate da Claudio, responsabile di Agrisol, la cooperativa legata alla Caritas diocesana di Como, che ha in carico la gestione e l’organizzazione di questa accoglienza.

Sono state alloggiate temporaneamente dai Padri Passionisti a Caravate, a cui va un grande grazie perché con la loro disponibilità ad ospitare testimoniano sempre la bellezza dell’accoglienza della comunità cristiana, tesa nel vivere e concretizzare l’Amore di Dio che ci fa tutti fratelli.

Il progetto ha la durata di un anno e ha lo scopo di poterle integrare nel nostro paese, portandole rapidamente ad ottenere il permesso di soggiorno, prima tappa per arrivare a una completa autonomia: hanno, infatti, presentato la richiesta di protezione internazionale in Italia, che speriamo possano ottenere. Le attende un intenso lavoro per apprendere la lingua italiana, la nostra storia, la nostra Costituzione e le leggi e i comportamenti del nostro vivere civile e, in seguito, raggiungere una sistemazione lavorativa e abitativa indipendente.

Un’immagine di archivio degli arrivi tramite i Corridoi Umanitari

Da Caravate sono state poi trasferite nella Casa Parrocchiale di Orino, messa a loro disposizione secondo l’autorizzazione della Curia diocesana. In questa nuova residenza saranno supportate, oltre che dal personale della cooperativa, anche dalla vicinanza della Comunità Pastorale “Maria Santissima sotto la Rocca”: professionisti e volontari coopereranno insieme perché nella buona accoglienza ci vogliono gli uni e gli altri.

E’ il segno di una comunità che volontariamente si mette in gioco per donare sostegno a chi ne ha veramente bisogno. E’ il segno di una comunità ecclesiale che sa creare un clima famigliare per donare aiuto e può, a sua volta, far riscoprire a tutti sentimenti e valori forse un po’ assopiti. E’ il segno di una comunità che è in cammino per accostarsi a ogni persona con la fantasia e la creatività del vero amore, che sa superare gli schemi e sa sempre rinnovare il miracolo dell’incontro.

Maggiori dettagli sul numero 15 de Il Settimanale in distribuzione da giovedì 11 aprile

Proprio nei giorni scorsi Caritas Italiana ha presentato a Milano “Oltre il Mare” il primo rapporto sui Corridoi umanitari promossi dalla Chiesa italiana. Sono cinquecento le persone accolte in Italia dal 2017 in 47 diocesi impegnate nell’accoglienza in 17 Regioni e 87 Comuni.

In Diocesi di Como è da alcuni mesi accolta anche una famiglia irachena proveniente da Mosul.

Per la prima volta una famiglia irachena arriva a Como grazie ai corridoi umanitari