Il prossimo 2 maggio ricorrerà il secondo anniversario della morte di don Renzo Scapolo. Per ricordarlo l’associazione Sprofondo, da lui fondata, invita i fedeli e gli amici di don Renzo a due celebrazioni che si terranno:

mercoledì 1 maggio, alle 21, nella chiesa parrocchiale di Caversaccio;

sabato 4 maggio, alle 16, presso la chiesa del Monastero delle suore Benedettine di Grandate.

Nel ricordare don Renzo e il suo impegno vi riproponiamo questo video che raccoglie una serie di immagini rimasterizzate a cura dell’Associazione Sprofondo. Nella seconda parte di questo interessante mini-documentario ci sono due interviste di don Renzo su Rai3 e con la Televisione della Svizzera Italiana. Nella prima parte, invece, tutte immagini realizzate e girate in prima persona da don Renzo, con la sua voce narrante.

Nato a S. Giustina in Colle il 23 luglio 1937 è stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1965. Dopo essere stato vicario a Camerlata(1965-71), è stato fidei donum in Argentina dal 1971 al 1979, poi collaboratore a Muggiò (Como) dal 1979 al 1982, parroco a Caversaccio dal 1983 al 1995, infine parroco di Pelsio (1999-2008) e Barna (2004 al 2008).

Parlando della vita di don Renzo non si può non ricordare, oltre al suo servizio nelle parrocchie della diocesi e nella missione Argentina (dove è ancora ricordato), il suo impegno di accoglienza ai profughi arrivati a Como negli anni ‘ 80 e il legame con le popolazioni dei Balcani sconvolte dalla guerra. Furono decine i viaggi del sacerdote negli anni novanta per portare aiuti, insieme a decine di volontari, ai profughi di guerra. Un sostegno che proseguì con la nascita dell’associazione Sprofondo attiva soprattutto in Bosnia Erzegovina e nella sua capitale Sarajevo dove – lo stesso don Renzo – trascorse oltre un anno accanto alle popolazioni provate dal conflitto.

Una vocazione all’apertura, al dialogo e all’accoglienza che don Renzo e gli amici di Sprofondo amavano riassumere nel logo “Coexsitence” scritto con i simboli delle tre religioni monoteiste.

Arrivederci don Scapolo, “prete scomodo” amico degli ultimi